11 giugno 2013
ENI, Shell e altre otto compagnie hanno avviato le procedure per iniziare trivellazioni marittime che interessano in particolare le coste dei comuni dell'alto Cosentino e del Mar Jonio, tra il Golfo di Taranto e quello di Sibari. Tali procedure stanno suscitando la ferma opposizione delle popolazioni locali, in quanto queste aree hanno una spiccata vocazione turistica e sono incompatibili con qualsivoglia tipo di attività estrattiva in mare.
Premesso che l'elevato grado di sismicità del Golfo di Taranto, potenziale causa di tsunami innescati da eventi sismici lungo le faglie sismogeniche attive tra Albania e Grecia rappresenta un rischio notevole di inquinamento da dispersione di idrocarburi in mare a seguito dei conseguenti incidenti in eventuali impianti di estrazione off-shore;
Si chiede al Commissione:
— Se le normative in materia di prevenzione delle conseguenze di catastrofi naturali e di protezione civile siano state rispettate;
— Se e in qual modo le autorità europee possono intervenire per sospendere tutte le attività relative all' avvio di ricerche petrolifere nei territori in oggetto;
— Se i rischi di eventi sismici e catastrofi naturali con le ricadute anche finanziarie sull'economia siano stati adeguatamente valutati nel momento in cui si è deciso di accettare le richieste di autorizzazione.
P-006749-13
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Pino Arlacchi (S&D)
[source:www.europarl.europa.eu]