26 settembre 2013
L’Unione Europea finanzia lo stato del Marocco con decine di milioni di euro all’anno per controllare e gestire al meglio i flussi migratori verso l’Europa. Il Marocco è, infatti, una delle vie di passaggio più importanti della migrazione clandestina in Europa per chi viene dall’Africa subsahariana. La maggior parte dei migranti arriva in Marocco attraverso i confini con l’Algeria, il Niger, il Mali o in mare dalla Mauritania in fuga da guerre civili o povertà estrema. Un rapporto pubblicato recentemente da «Medici senza frontiere» sottolinea però come la polizia marocchina violi continuamente i diritti umani dei migranti con un aumento costante di abusi, comportamenti degradanti e brutalità, nonché un livello intollerabile di violenze sessuali. Anche se è impossibile determinare la reale portata di questa violenza, i dati di MSF rivelano una situazione allarmante: dal 2010 al 2012, MSF ha prestato assistenza a 700 vittime di violenza sessuale. Sempre stando al rapporto, quando giungono segnalazioni di migranti in viaggio per mare, la guardia costiera spagnola, il più delle volte, riconsegna la nave alle autorità del Marocco.
Molti di questi migranti sarebbero poi portati nelle zone più desolate del Marocco o dell’Algeria e abbandonati sul posto. Quasi la metà delle 10.500 consultazioni mediche condotte dal team di MSF tra il 2010 e il 2012 in queste zone sono correlate a condizioni di vita disagiate. I respingimenti delle navi verso le coste marocchine da parte della Spagna é in chiaro contrasto con le norme che riguardano il diritto d'asilo, e la deportazione dei migranti in terre inospitali da parte del Governo marocchino rappresenta una grave violazione dei diritti umani.
1. La Commissione è al corrente dei fatti denunciati da Medici Senza Frontiere?
2. Gli aiuti erogati dall'UE al Marocco per la gestione delle frontiere non dovrebbero essere sottoposti a severi controlli per evitare che possano essere usati per violare i diritti dei migranti?
3. Può la Commissione valutare la possibilità di intraprendere azioni volte a far sì che la Spagna rispetti gli obblighi assunti nell'ambito della Carta dei diritti fondamentali dell'UE e rispetti anche il divieto di respingimenti collettivi, sancito dall'articolo 4 del Protocollo 4 allegato alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e ribadito all'articolo 19 della Carta dei diritti dell'uomo dell'Unione europea?
E-010997-13
Interrogazione con richiesta di risposta scritta
alla Commissione
Articolo 117 del regolamento
Pino Arlacchi (S&D)
[source:www.europarl.europa.eu]