Qualche giorno fa avevo scritto questo articolo nel quale prevedevo il possibile avvento di un Papa del Terzo Mondo. Mi dispiace molto che l'Unità non l'abbia pubblicato. Lo metto a disposizione dei lettori di questo sito.
Roma, 14 marzo 2013
di Pino Arlacchi
Se il Conclave dovesse riflettere le trasformazioni epocali avvenute negli ultimi decenni nel mondo cattolico e cristiano, non ci dovrebbe essere quasi alcuna possibilità di ritrovarsi un Papa italiano o anche occidentale. Il baricentro del cristianesimo mondiale si è da tempo spostato a Sud, in Africa ed America latina, dove si trovano le più grandi comunità cristiane del pianeta. E anche in Asia si espandono vigorose frotte di fedeli di Cristo, se è vero che nella sola Cina ci sono il doppio dei battezzati dell’ Italia.
Negli ultimi cinque secoli, la storia della cristianità si è fusa con quella dell’Occidente europeo e nordamericano. Fino agli inizi del Novecento, la stragrande maggioranza dei cristiani – i due terzi- vivevano in Europa. Ciò ha autorizzato qualcuno a parlare di una civiltà occidentale cristiana, e qualcun altro di cristianesimo come strumento ideologico dell’ imperialismo occidentale. Quei due terzi si sono ridotti oggi a un magro 25%, e anche meno se togliamo la Russia.
A metà del 2012, il 65% dei battezzati vive nel Sud del mondo e in Asia, ma ciò che più conta sono i tassi di crescita. I cristiani dell’ Africa aumentano del 2,36% all’ anno, e nel 2025 sfioreranno i 600 milioni, contro i 623 dell’ America latina ed i 500 asiatici. L’ Europa ne conterà solo 513 su 2,6 miliardi: il 19,7%. Se vogliamo visualizzare la tipica figura del cattolico praticante di oggi, dobbiamo pensare alla donna di un villaggio nigeriano o all’ abitante di una favelas brasiliana. Tra meno di 40 anni, nel 2050, il cristiano bianco sarà un ossimoro curioso come quello di uno svedese buddista oggi.
Ma il Conclave non rispecchia questa rivoluzione. Tra i 117 cardinali gli europei sono ben 61,il 52%. Oltre il doppio di quanto dovrebbero. Assieme ai 14 nordamericani essi formano un blocco molto vicino al quorum dei due terzi necessario per eleggere un altro Papa occidentale. Il resto del mondo è rappresentato da 42 porporati, il 36%: meno della metà di quanto dovrebbe essere.
Ed è meglio non parlare dell’incredibile anacronismo costituito dai 28 cardinali provenienti da un singolo paese, l’ Italia, dove risiede solo il 2,5% dei 2 miliardi 200milioni cristiani del pianeta e che nel Conclave conta quanto Africa ed America latina messe assieme.
Mille anni di strapotere Vaticano spiegano questo squilibrio, ma esso è perfettamente noto agli elettori del Pontefice. Essi sanno che i tempi della cristianità occidentale e del dominio della Curia di Roma sono finiti. E’ possibile perciò che essi optino per una soluzione progressiva, a bassa latitudine. E in nome di una Chiesa più giusta, più aperta, finalmente cattolica. Cioè universale.