Sahara occidentale, Arlacchi: Rapporto Pe descrive violazioni Marocco

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(AGENPARL) - Strasburgo, 23 ott. 2013 - Approvato a grandissima maggioranza dall'Aula di Strasburgo un Rapporto sui diritti umani nella regione del Sahel del Sahara occidentale. «Il Rapporto è esteso e ben dettagliato e descrive le continue violazioni dei diritti umani da parte del Marocco nei territori occupati Saharawi». Lo dichiara in una nota l'europarlamentare PD Pino Arlacchi, relatore ombra socialista di questo Rapporto e Vice-presidente dell'intergruppo sul Western Sahara. «Nel Documento - prosegue Arlacchi - oltre a denunciare la totale mancanza di libertà di associazione e di espressione, i deputati europei chiedono la liberazione immediata dei prigionieri politici saharawi. Esprimono inoltre rammarico per il fatto che le Nazioni Unite non siano ancora riuscite a stabilire un meccanismo indipendente e credibile per il controllo dei diritti umani, e ricordano il respingimento da parte del governo marocchino di una delegazione di parlamentari europei volta a verificare la situazione dei territori occupati».

«Il Sahara occidentale è l'ultima colonia rimasta in Africa. La popolazione Saharawi ha una dignità straordinaria, un livello di scolarizzazione molto elevato e una leadership politica di grande livello. Il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi é riconosciuto dai maggiori organismi internazionali e il Marocco sta subendo un isolamento diplomatico sempre più massiccio che speriamo porti presto all'organizzazione di un referendum affinché la popolazione sia finalmente libera di decidere il proprio futuro». «Il provvedimento approvato dal Parlamento è un altro importante passo in avanti a favore dell'indipendenza del Western Sahara ed è la dimostrazione che l'attenzione internazionale nei confronti di questa situazione sta cambiando rapidamente e nella direzione auspicata. Favorire e supportare una soluzione pacifica di questo conflitto é l'unica strada possibile, e il Parlamento e Europeo si é dimostrato all'altezza del suo compito», conclude l'eurodeputato.
 

 

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