Il Premier Victor Ponta si è valso dell'appoggio ''del deputato europeo Pino Arlacchi, che è stato in prima linea in Italia nella guerra alla corruzione''. ''Speriamo di imparare dalla sua esperienza in Italia e di poter applicare le migliori pratiche da lui sviluppate''.
Ansa, intervista di Franco Quintano
(ANSA) - Bucarest, 17 dic. 2012 - Un piano di sviluppo sostenibile, basato su una crescita intelligente e inclusiva e in grado di raggiungere un equilibrio tra rigore di bilancio e sostegno all'economia, tra crescita e sviluppo sociale. E' questo il punto centrale della strategia anti-crisi di Victor Ponta, il premier socialdemocratico uscente romeno, che ha ottenuto oggi dal presidente Traian Basescu il reincarico per formare il nuovo governo dopo il largo successo elettorale nelle legislative del 9 dicembre scorso.
''Nel 2013, la coalizione di governo continuera' a lavorare per ridurre il deficit pubblico e il debito pubblico, e ad adottare misure nella direzione della giustizia sociale e della solidarieta''', ha detto Ponta all'ANSA. Nell'intervista, Ponta ha fatto riferimento al duro scontro istituzionale dei mesi passati con il suo grande rivale, il presidente conservatore Basescu, dicendosi fiducioso sul prosieguo della pur difficile coabitazione. ''La crisi politica si e' chiusa la scorsa estate, e dopo le elezioni l'Usl (l'Unione sociale-liberale che fa capo a Ponta e che ha vinto le elezioni, ndr) intende continuare nella coabitazione con il presidente Basescu, fino alla conclusione del suo secondo mandato nel 2014'', ha sottolineato il premier incaricato, per il quale nonostante il risultato molto positivo del suo schieramento di centrosinistra, ''resta molto lavoro ancora da fare. Adesso deve cominciare un periodo di pace e ricostruzione per la Romania''.
Tra le aree di azione prioritaria del governo, Ponta indica in particolare la lotta alla corruzione e a favore di una maggiore trasparenza. E ricorda il suo impegno volto a ''smantellare il sistema degli intermediari nel settore energetico, un sistema tra i piu' opachi d'Europa, costato ai contribuenti romeni oltre un miliardo di dollari''. In questo, osserva Ponta, si e' valso dell'appoggio ''del deputato europeo Pino Arlacchi, che e' stato in prima linea in Italia nella guerra alla corruzione''. ''Speriamo di imparare dalla sua esperienza in Italia e di poter applicare le migliori pratiche da lui sviluppate''. ''I nostri sforzi per migliorare la legge e combattere la corruzione proseguiranno nel 2013, e in questo lavoreremo con i nostri partner europei'', ha detto Ponta, che ha annunciato la creazione di un ministero dedicato specificatamente alla gestione delle relazioni con la Ue.
Ribadendo l'intenzione di proseguire nell'opera di privatizzazione di grandi gruppi nazionali romeni (Oltchim, Romanian Rail Cargo Company, Hidroelectrica, Tarom, Petrom, Transgaz), Victor Ponta si e' poi riferito ai rapporti con l'Italia, definita un ''alleato chiave'' molto importante per la Romania. ''Italia e Romania sono legate l'una all'altra da vincoli storici e culturali, e oggi le nostre economie sono piu' che mai collegate dal commercio e dagli investimenti'', ha detto. ''In Italia vivono circa un milione di romeni e sono oltre 30 mila le aziende italiane attive in Romania''. Per Ponta, ''cio' che la Romania condivide con l'Italia e' un reciproco interesse nel rimettere in carreggiata le rispettive economie, combattendo la corruzione e assicurando una crescita inclusiva''. Il premier incaricato ha riconosciuto quindi come l'Italia sia stata ''un grande sostenitore dell'accesso della Romania nell'Unione europea'' e abbia garantito ''pieno appoggio alla nostra inclusione nell'area Schengen''. ''E' stato un grande piacere incontrare il premier Mario Monti a Roma lo scorso ottobre - ha detto Ponta -. Ho un grande senso di ammirazione per quello che ha raggiunto come primo ministro, in particolare nel campo della stabilizzazione economica. Ha dimostrato un grande coraggio nell'attuazione di riforme strutturali severe, necessarie per incrementare la competitivita' e la crescita dell'Italia''.