Progetto Magna Graecia Interrogazione del Pd sul futuro della società

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Il Quotidiano della Calabria, 12 ottobre 2013

REGGIO CALABRIA - I consiglieri regionali Sandro Principe, Antonio Scalzo e Demetrio Naccari Carlizzi hanno presentato un’interrogazione “per conoscere le intenzioni della Giunta in merito al “Progetto Magna Graecia”, la società partecipata Regione-Comuni costituita nel 2010 su iniziativa dell’europarlamentare Pd Pino Arlacchi e dell’attuale esecutivo regionale per la valorizzazione delle aree archeologiche site nel territorio regionale”.

“Come si ricorderà - dicono - la società fu generata da una legge ad hoc, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, seguendo un profilo di trasparenza e buongoverno, con presidente ed amministratori senza compensi e di estrazione plurale e con un comitato scientifico di alto profilo. L’agenda della società era proiettata verso l’internazionalizzazione
delle attività, dall’iter per il riconoscimento della Magna Graecia calabra come patrimonio dell’umanità con il sigillo Unesco, fino all’utilizzo dei fondi europei destinati allo sviluppo della Regione”.
L’interrogazione, riporta ancora la nota, “tiene conto delle difficoltà denunciate dal presidente del 'Progetto Magna Graecià, Pino Arlacchi, pubblicate anche sulla stampa locale, con riferimento alla mancata erogazione dei fondi in dotazione alla società, che ha provocato l’interruzione di una serie di iniziative di rilievo già ideate e programmate. Ar-
lacchi, inoltre, ha manifestato, un forte disagio dovuto alla impossibilità di avere una qualunque interlocuzione con il presidente Scopelliti e con l’assessore Caligiuri. La serie di ritardi, ridimensionamenti e il disinteresse dimostrati dal presidente Scopelliti in particolare, quindi, hanno costretto l'europarlamentare Arlacchi a convocare, per il prossimo 9 novembre, un’assemblea straordinaria dei soci in cui proporrà la liquidazione della società 'Progetto Magna Graecià”.
Principe, Scalzo e Naccari Carlizzi chiedono, infine, di “conoscere i motivi per i quali il Governo regionale non ha inteso dare attuazione alla programmazione predisposta dalla società”

 

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