Dal "Progetto Magna Graecia" una nuova identità calabrese

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ARLACCHI: «RASSEGNAZIONE E VITTIMISMO ADDIO: ORA GUARDIAMO AL FUTURO».

La Gazzetta del Sud, 31 gen. 2010

di Antonio Condò

Si chiama "Progetto Magna Graecia. Calabria, dalle origini la rinascita" e l'idea è stata appena "lanciata" a Locri, al "Palazzo" di contrada Moschetta, nel cuore dell'antica Epizefiri; uno dei luoghi «che incarnano il punto di partenza dell'idea fondativa ed innovativa di valorizzazione dei siti archeologici, attraverso un connubio coi temi socio-culturali del territorio, inteso come un nuovo sistema globale di rinascita e riscatto attraverso la costruzione di una nuova identità della Calabria».

Parole del sindaco Francesco Macrì: Il nuovo sistema di attrazione turistico-culturale – ha aggiunto – «punta sulle radici magno greche, fulcro della promozione della Calabria, intesa in tutte le sue espressioni storico-monumentali che nei secoli hanno caratterizzato un paesaggio unico al mondo e che ora si vuole rendere fruibile attraverso una spinta innovativa per la promozione di un turismo culturale e destagionalizzato». Principale fautore dell'idea, l'europarlamentare Pino Arlacchi, convinto che «non occorre soltanto promuovere un grande programma di scavi archeologici per riportare alla luce le città sepolte» ma è necessario, anche «costruire una nuova identità e una nuova immagine della Calabria, opposta a quella attuale, dominata dalla 'ndrangheta, dal degrado e dal malgoverno».
Da qui il suo impegno a lanciare un progetto, ancora allo stadio embrionale, coinvolgendo «le migliori forze della Calabria e del Sud, dalle università alle forze politiche (senza distinzione di appartenenza), dagli imprenditori agli amministratori». La vera strada, secondo Arlacchi, «per consegnare alle nuove generazioni un Mezzogiorno degno delle sue radici». L'europarlamentare ha evidenziato come, in occasione del lancio dell'idea, siano giunti a Locri i rappresentanti di quindici comuni; tra i maggiori ad avere assunto l'impegno di aderire alla formulazione del protocollo d'intesa che sarà sottoscritto tra due settimane. Il progetto parte, infatti, dalla creazione di un'Associazione di Comuni tesa a valorizzare la cultura e l'architettura delle colonie magno-greche.
«Il progetto – spiega Arlacchi – è aperto non solo ad altri comuni calabresi che intendano aderirvi ma anche alle altre realtà magnogreche del Mediterraneo. Il programma che oggi abbiamo delineato sarà meglio formulato nella prossima assemblea fondativa di un'idea che vuole scrollarsi di dosso rassegnazione e vittimismo del passato per dimostrare di voler crescere e guardare al futuro».
Molti e autorevoli i partecipanti all'incontro: Francesco Prosperetti, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, che ha assicurato la piena adesione al progetto; Giuseppe Barbera, giovane studioso di archeologia, che ha descritto alcune particolari scoperte, (ad esempio una tavola ritenuta di provenienza egizia, visibile a Torino, ma che in realtà giunge da Crotone). Assente per impegni istituzionali, il sindaco di Reggio, Giuseppe Scopelliti, è stato rappresentato dall'assessore Antonella Freno. Luca Sbrilli, presidente della "Parchi Val di Cornia Spa", ha descritto il percorso innovativo che ha portato alla nascita della società per azioni che oggi rappresenta uno dei più importanti biglietti da visita della Toscana e che potrebbe essere un esempio concreto per la futura Associazione, che ha anche incassato la disponibilità di Simonetta Bonomi, soprintendente per i Beni archeologici della Calabria. Adesione anche da Annalia Paravati Capogreco, vice presidente regionale del Fai, dell'assessore alla cultura di Palmi, Nunzio Laquaniti; dai suoi colleghi di Casignana, Palma Comandè, dai sindaci di San Luca, e Santa Maria Del Cedro, da storici, studiosi di archeologia rappresentanti delle forze dell'ordine e dei corpi di tutela del patrimonio culturale.
 

 

 

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