(AGI) - Bruxelles, 10 nov. 2010 - Con 60 voti a favore, 4 astenuti e uno contrario, la Commissione esteri del Parlamento europeo ha dato via libera al rapporto sulla nuova strategia dell'Unione Europea in Afghanistan elaborato da Pino Arlacchi, deputato europeo del gruppo liberal-democratico ed ex vicesegretario generale dell'ONU.
''Mi rendo conto che si tratta di uno dei documenti piu' critici mai approvati a Bruxelles su un intervento NATO e sulla condotta dell'Europa e degli Stati Uniti in Afghanistan negli ultimi 10 anni. Ma era necessaria un'analisi impietosa per uscire da una impasse che comporta costi sempre meno accettabili per i nostri cittadini. Non potevamo continuare a seguire gli errori americani. Il punto di partenza del mio rapporto è proprio il fallimento dello strumento militare e la necessità di una soluzione politica della crisi afghana'', ha detto in una nota Arlacchi spiegando che la strategia di uscita si basa su quattro direttive: la cessazione dello scandalo degli aiuti internazionali che svaniscono per l'80% lungo il percorso tra i paesi donatori e l'Afghanistan; il sostegno pieno ai negoziati di pace tra il governo Karzai e i Talebani e gli altri gruppi insurrezionali; un grande piano di formazione della polizia afghana che consenta il ritiro dei nostri soldati senza lasciare il paese nel caos; l'eliminazione delle coltivazioni di oppio in 5 anni attraverso lo sviluppo di produzioni alternative e la cooperazione tra l'Europa e la Russia, paese invaso di recente dall'eroina di origine afghana.
Accanto all'eliminazione dell'oppio afghano, che intossica un milione e mezzo di consumatori europei, esistono anche altre due ''linee rosse'' che l'Unione Europea deve stabilire in quel Paese: l'impegno di tutte le parti a bandire Al Queda ed ogni altro gruppo terroristico, e il rispetto della Costituzione afghana.