Fondi Europei, Arlacchi: "Bene tavolo di coordinamento per filo diretto tra enti locali e Ue”

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Agropoli, 12 lug. 2011

Creare un tavolo di coordinamento con consultazioni periodiche per avviare un filo diretto tra enti locali e Unione europea e superare l'impasse burocratico che, tra ritardi e inefficienze, ostacola l'erogazione e quindi l'utilizzo dei Fondi europei a disposizione del territorio. E' la proposta emersa nel corso del convegno “Fondi europei: che fine hanno fatto?”, organizzato ad Agropoli dal Gruppo S&D del Parlamento europeo e al quale hanno partecipato sindaci e amministratori locali della provincia di Salerno.
Il dibattito è stato presieduto dall'eurodeputato Pd per l'Italia del Sud Pino Arlacchi che, nelle ultime settimane, ha chiesto più volte alla Commissione europea di indagare sulle inadempienze dell'amministrazione regionale della Campania nella distribuzione delle risorse comunitarie.

“Il livello di insipienza con cui sinora sono stati gestiti i Fondi europei è inaccettabile e si traduce nel disprezzo dei diritti dei cittadini” ha sottolineato Arlacchi, che ha criticato in particolare la gestione arbitraria della Regione Campania, “tuttora priva di un assessorato alla programmazione”.
“In provincia di Salerno – ha aggiunto Arlacchi – ci sono esperienze importanti e progetti di valorizzazione del territorio, frutto del lavoro e dell'impegno di tanti amministratori locali. E' per questo che occorre combattere la mentalità di sfiducia e mettersi insieme per rompere il centralismo regionale”.

In apertura dei lavori, il Sindaco di Agropoli Francesco Alfieri ha sottolineato l'importanza di un percorso condiviso tra amministratori locali e istituzioni nazionali ed europee per superare l'allarmante immobilismo che rischia di creare un ulteriore arretramento di territori già fortemente penalizzati sul piano socio-economico. “Abbiamo gli strumenti – ha detto Alfieri – anche per ricorrere contro l'inerzia della Regione”.

Tra i relatori, il Sindaco di Eboli Martino Melchionda, il dirigente dell'Ufficio risorse comunitarie del Comune di Salerno Raffaele Lupacchini, il Presidente della Lega delle Cooperative della Puglia Carmelo Rollo, il segretario provinciale Pd Nicola Landolfi.

Il Sindaco di Eboli, Martino Melchionda, ha denunciato la mancanza di una strategia nazionale in favore degli enti locali. “La prossima manovra economica – ha ricordato Melchionda – toglierà agli enti locali quasi dieci miliardi di euro. Questo complica ulteriormente una situazione già difficile. Ci sono progetti già avviati per i quali servirebbero risorse relativamente esigue già assegnate ma non ancora erogate, e questo crea un corto circuito e un sostanziale blocco delle possibilità di sviluppo”.

“La crisi generale ci impone cambiamenti che diano voglia di vivere il territorio in modo virtuoso e di attingere alle proprie risorse in maniera nuova e propositiva”. Lo ha detto Carmelo Rollo, Presidente della Lega delle Cooperative della Puglia, che ha ricordato a questo proposito il progetto avviato dal Comune di Melpignano che prevede nei prossimi giorni la costituzione di una “cooperativa di comunità”, con l'obiettivo di realizzare 350 impianti fotovoltaici sui tetti delle abitazioni dei cittadini che aderiranno all'iniziativa.

“Ben vengano gli strumenti di finanza creativa che facilitano l'incontro tra le richieste del territorio e le risorse a disposizione”, ha commentato Raffaele Lupacchini, dirigente dell'Ufficio risorse comunitarie del Comune di Salerno.

“In settori nevralgici per la popolazione come sanità, trasporti, servizi sociali, le province pagano debiti accumulati per anni dalle Regioni” ha detto Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd. “La prima grande modifica nelle modalità di attribuzione delle risorse comunitarie – ha aggiunto – dovrebbe mirare a favorire non soltanto le grandi realtà urbane, ma anche le cosiddette 'aree diffuse' costituite prevalentemente da piccoli comuni”. Il Pd salernitano, ha concluso Landolfi, promuoverà nei prossimi mesi un costante confronto tra gli amministratori locali per rendere più proficuo il dialogo con l'Ue e favorire l'accesso alle risorse comunitarie a disposizione del territorio.

 

 
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