(ANSA) - Bruxelles, 27 gen. 2010 - Alla vigilia della Conferenza di Londra, Pino Arlacchi, eurodeputato dell'IdV e relatore per il Parlamento europeo del rapporto sull'Afghanistan, invita l'Ue a definire una propria strategia per il paese.
"Con l'avvio del negoziato - ha sottolineato Arlacchi - è chiaro che l'opzione militare è tramontata, l'Europa deve identificare quali sono i suoi interessi, chiedersi perché siamo lì, cosa che non ha mai fatto fino ad ora". E deve anche rifiutare la logica del disimpegno in 18 mesi: "Ci vogliono tempi lunghi per ricostruire il paese, piani da 5-10 anni, con missioni civili".
Arlacchi, che per cinque anni e' stato direttore dell'ufficio dell'Onu per la lotta alla droga, confida che il suo rapporto, votato dall'Europarlamento prima dell'estate, serva proprio a definire questa nuova strategia europea, partendo da tre punti. "Il primo è lo sviluppo dei negoziati con i talebani, il secondo l'eliminazione della produzione di narcotici con un piano quinquennale e, infine, la formazione della polizia afghana". Su questo punto, Arlacchi, chiede all'Ue di spingere per formare una polizia al servizio del cittadino, contro gli Usa che vogliono "un corpo paramilitare anti-insorgenza".
Altro problema quello degli aiuti. "Ora c'è una grande disponibilità di risorse - ha spiegato Arlacchi - ma voglio capire come viene speso il miliardo di euro stanziato dalla Ue". "Secondo varie fonti - ha assicurato l'eurodeputato - solo il 30% arriva in Afghanistan e di tutti i fondi solo il 10% è tracciabile".