Negoziati relativi al trattato dell'ONU sul commercio di armi

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Strasburgo, 12 giu. 2012

Discussione

Pino Arlacchi (S&D). – Signora Presidente, la Comunità internazionale investe una grande quantità di tempo e denaro nella questione delle armi di distruzione di massa che hanno pochissima possibilità di essere utilizzate. Le nazioni vengono invase e le guerre combattute per una minaccia che è ancora più improbabile. Allo stesso tempo, le armi convenzionali e le piccole armi uccidono decine di migliaia di persone ogni anno e tutto questo passa quasi inosservato.

Questo Trattato sul Commercio delle Armi è opportuno. I Socialisti e Democratici si rammaricano per il fatto che gli Stati Membri della UE continuino a vendere un ampio quantitativo di armi alle dittature, ai regimi autoritari e alle nazioni i cui leader ne fanno uso per sopprimere il dissenso, quegli stessi Stati Membri che poi dichiarano ogni giorno di supportare la democrazia e i diritti umani. Ma le armi convenzionali e le piccole armi vendute rappresentano lo strumento con cui vengono compiuti i crimini più efferati. Queste armi sono state ampiamente utilizzate in Egitto, Tunisia e Libia contro i manifestanti. Alla luce di tutto questo, qualsiasi strumento che tenda a risolvere questi inaccettabili paradossi e contraddizioni, è sicuramente ben accetto da parte nostra.

[source:www.europarl.europa.eu]
 

 

 

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