Sette reperti saranno esposti nella sede del Parlamento europeo
Il Quotidiano della Calabria, 5 ott. 2012
di Aleardo Grandinetti
CATANZARO – La Magna Grecia alla conquista dell’Europa, per ricostruire e diffondere l’identità e la cultura calabrese. Una conferenza stampa, quella di ieri mattina tenutasi a Catanzaro presso Palazzo Alemanni – sede della Giunta regionale della Calabria – al cospetto dell’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e del presidente della società in-house della Regione Calabria “Progetto Magna Grecia” Pino Arlacchi, per presentare la mostra “Progetto Magna Grecia, un grande passato davanti a noi” che dal 12 al 16 novembre 2012 si terrà presso la sede del Parlamento europeo, a Bruxelles. Sono intervenuti anche il direttore regionale per i Beni culturali Francesco Prosperetti e la sovrintendente archeologica Simonetta Bonomi.
L’idea nata da un’intuizione di Pino Arlacchi «è il più importante evento mai concepito, al di fuori dei confini nazionali, per la valorizzazione del patrimonio storico archeologico della Calabria» sottolinea l’onorevole. Un progetto che ha subito riscontrato grande interesse nei parlamentari europei, soprattutto in quelli greci, che peccano, come i calabresi, dell’inconsapevolezza del valore della propria storia.
Una mostra, quindi, per valorizzare quell’identità nascosta che invece deve al più presto essere riconquistata e fatta conoscere al mondo intero. Un evento, base di lancio per progetti e iniziative nuove, che possano legare sempre di più il nome Calabria a quello più vasto e ampio della Magna Grecia al di fuori dai confini italiani. Nella preziosa vetrina del Parlamento europeo troverà posto la famosa Testa del Filosofo e altri sei importantissimi reperti concessi in prestito temporaneo dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria, «ognuno ambasciatore della città magnogreca in cui è stato trovato» ha specificato la dottoressa Bonomi che li ha presentati.
Affronteranno questo importante viaggio il Kouros di Reggio Calabria, che sarà ricostruito per l’occasione utilizzando la tecnologia 3D, il Dioscuro di Locri, la Stele in marmo di Crotone che racchiude ancora alcuni enigmi, il fantastico Toro Cozzante di Sibari, venerato dal V secolo a.C. fino ai Romani, il bellissimo Elmo Corinzio in bronzo di Vibo e infine il Cratere di Gioia Tauro, rappresentante una straordinaria scena di caccia al cinghiale. La mostra dal titolo “Le radici dell’Europa”, sottolinea l’onorevole Arlacchi, ha la finalità di far comprendere come «l’Europa e l’Occidente siano figli della Magna Grecia e del mondo greco».
Una società in-house, quella di “Progetto Magna Grecia”, nata con l’obiettivo di valorizzare e meglio gestire il patrimonio culturale e archeologico esistente, per il quale la Regione «ha investito in questi due anni e mezzo, nei settori strategici culturali, oltre duecentocinquanta milioni di euro e altri cento saranno investiti entro fine anno» ha affermato l’assessore Caligiuri, ricordando l’indispensabilità di «un gioco di squadra dove Regione, Comuni, Province e Soprintendenza facciano sistema, ognuno la propria parte, per mettere la cultura al centro della vita dei calabresi e dello sviluppo economico della Calabria».