Calabria Ora, 27 dic. 2012
di Gabriella Lax
Si è conclusa con successo, qualche settimana fa, la prima trasferta di alcuni reperti archeologici calabresi.
Hanno viaggiato con tutte le precauzioni per migliaia di chilometri per poi essere esposte nella sala delle adunanze del Parlamento europeo. Un grande passato davanti a noi è il titolo dell'esposizione che si prefigge di dare voce e valorizzare la cultura e la storia calabrese, per testimoniare le radici profonde di questa terra dalle quali rintracciare le stesse radici dell'Europa intera.
Tra i reperti, tutte testimonianze della cultura Magno Greca di Calabria, che sono stati esposti dal 12 al 16 novembre scorso nella mostra c'erano: il maestoso Dioscuro di Locri, il Kourus di Reggio Calabria, la Testa del Filosofo , il Toro cozzante di Sibari, l'Elmo Corinzio di Vibo Valentia e la Stele di Crotone (nota anche come Cippo di Horo sui coccodrilli, è un piccolo portafortuna risalente all'Epoca Egizia rinvenuto tra la fine degli anni 70 vicino all'ospedale San Giovanni di Dio di Crotone).
Si è trattato di un magistrale allestimento poiché, per la prima volta, i beni sono stati esposti nella sede di Bruxelles, per l'iniziativa nata dall' intesa tra il parlamentare europeo Pino Arlacchi, presidente della società in house della regione Progetto Magna Grecia e l'assessore della Regione Calabria alla Cultura Mario Caligiuri, in precedenza presentata a Catanzaro, durante la quale lo stesso assessore aveva chiarito: «Per la nostra Regione si è trattato di un grande passo in avanti nell'azione di rivalutazione del patrimonio artistico culturale che si affianca all'iniziativa Calabria Jones , promossa per gli alunni degli istituti scolastici». A Bruxelles, per l'naugurazione ufficiale oltre ad Arlacchi, al sovrintendente per i beni culturali della Calabria, Francesco Prosperetti alla sovrintendente per i beni archeologici della Calabria Simonetta Bonomi, c'era Antonella Freno, direttore generale del Progetto Magna Grecia . Secondo il parlamentare Arlacchi «Abbiamo visto la più importante manifestazione sulla valorizzazione della ricchezza archeologica della Calabria organizzata al di fuori del nostro paese. Si è trattato di una vetrina di primo piano per recuperare le vere radici dell'Europa che non sono quelle cristiane ma sono principalmente greche di cui la Calabria è testimone di primissimo piano con città-colonie come Sibari, Locri, Crotone così come l'intero Sud d'Italia».
«È stata un esperienza altamente positiva, ci auguriamo che possa essere sola la prima di una serie - ha chiarito la Freno - i beni esposti rappresentano il fiore all'occhiello dell'identità europea». Grande successo di pubblico, grazie alle numerose visite delle delegazioni che si sono susseguite nei vari giorni. Arlacchi e la Freno hanno scelto l'arte orafa d Michele Affidato quale simbolo della Calabria che produce e si fa apprezzare nel mondo.