Porti, La Zes sì, ma senza aiuti di Stato

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Il commissario europeo per i Trasporti risponde ad Arlacchi sulla proposta

Il Quotidiano della Calabria, 23 mar. 2014

di Michele Albanese

GIOIA TAURO - Il commissario Europeo per i trasporti, l’estone Siim Kallas ha risposto all’interrogazione che qualche mese fa l’eurodeputato calabrese Pino Arlacchi insieme ad altri undici colleghi di vari gruppi politici aveva inviato al presidente della Ue Barroso con l’obiettivo di fare luce sulla posizione dell’Europa circa l’istituzione delle Zes nei paesi comunitari.
«La Commissione – chiese Arlacchi - sta esaminando l'esperienza acquisita con l'uso delle Zes, e intende promuovere le Zes come strumento, fornendo consulenza agli Stati membri su come istituirle sui loro territori? Quali misure concrete intende la Commissione adottare al fine di porre fine alla marginalizzazione relativa al trasbordo?».

La risposta ad Arlacchi è arrivata due giorni fa a firma di Kallas e chiarisce che per la Ue: «Gli Stati membri sono liberi di istituire e modificare zone economiche speciali. In funzione dell'obiettivo che intendono conseguire nelle Zes, gli Stati membri – scrive Kallas ad Arlacchi - devono conformarsi, però, alle condizioni previste dai differenti strumenti in materia di aiuti di Stato (orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale, disciplina in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, disciplina degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente, ecc.). Gli Stati membri che intendono istituire Zes per promuovere lo sviluppo regionale devono accertarsi – questo l’aspetto che preoccupa - che tali zone siano all'interno delle regioni assistite della carta degli aiuti regionali e che eventuali incentivi fiscali o altre agevolazioni concessi all'interno della Zes siano conformi alle disposizioni in materia di aiuti di Stato a finalità regionale del regolamento generale di esenzione per categoria o degli orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale».

Kallas dopo aver ribadito che:«la Commissione non dispone di informazioni secondo cui gli attuali sviluppi nel settore del trasbordo marittimo mettano a repentaglio la sicurezza dell'approvvigionamento dell'Ue o rischino di marginalizzare gli interessi dell'Ue nel settore delle operazioni di trasbordo», chiarisce che la Ue «ha adottato una comunicazione sulla politica portuale e una proposta legislativa contenente misure mirate per rafforzare la competitività
dei porti europei e la loro capacità di attirare investimenti. Inoltre, il regolamento (Ue) n. 1315/2013 sulla rete transeuropea dei trasporti, di recente adozione, e lo strumento finanziario del meccanismo per collegare l'Europa contribuiranno a rafforzare l'efficacia dei porti dell'Ue. Nell'ambito del 7° Programma quadro di Rst la Commissione ha avviato inoltre il progetto “Portopia” che permetterà, tra l'altro, di monitorare le attività portuali di trasbordo nel contesto
degli scambi commerciali Ue. All'interno di questo quadro «la Commissione concorda che l'istituzione di Zes ben ubicate potrebbe apportare benefici». Un’apertura politica con notevoli
punti fermi, però, quelli di Kallas a cominciare dal concetto sugli aiuti di Stato che restano insuperabili.
Il Consiglio Regionale Calabrese aveva approvato una legge regionale di istituzione di
Zes nel retro porto, fuori quindi dalla cinta doganale, prevedendo per le aziende che vi si insedieranno una serie di esenzioni fiscali dalla imposte sui redditi, quelli regionali
sulle attività produttive e la riduzione dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.

 

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