L'Unità, 21 nov. 2010
Mondo. L'analisi di Pino Arlacchi
I tamburi dell’orchestra mediatica globale sono già partiti con i titoloni sul ritiro NATO dall’ Afghanistan nel 2014 deciso nel summit di Lisbona. Peccato che pochissimi si daranno la pena di leggere i due documenti finali, reperibili sul sito ufficiale dell’Alleanza. In essi, ahimè, non c’è traccia di ritiro delle truppe ISAF entro il 2014. C’è solo un rigo che recita così: «Noi, le nazioni che contribuiscono all’ISAF, riaffermiamo il nostro sostegno all’obiettivo del Presidente Karzai di fare in modo che le forze della sicurezza nazionale afghane guidino e conducano operazioni di sicurezza in tutte le province per la fine del 2014».
Tutto qui. Niente di più, niente di meno che un auspicio a che Karzai ce la faccia a governare davvero il paese per il 2014.
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INTEGRALISMI
L'Unità, 19. nov. 2010
di Pino Arlacchi
In un recente fondo sul Corriere della sera ("Cristiani invisibili") l'illustre prof. Angelo Panebianco vede nel brutale attacco di Al Qaeda alla chiesa di Baghdad della settimana scorsa l’espressione di una vasta persecuzione anticristiana che starebbe attraversando l’intero mondo islamico, e che procederebbe indisturbata grazie alla vigliaccheria occidentale.
Generalizzazioni come queste sono errate nel merito, e sono la faccia speculare del fondamentalismo islamico. Sono gli estremisti che leggono gli episodi di discriminazione verso i musulmani che avvengono di recente in Occidente come un disegno persecutorio ben orchestrato, cui bisogna opporsi con ogni mezzo, terrorismo incluso.
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Reconstruction, mercredi10 novembre 2010
Richard Werly/envoyé spécial à Kaboul
L’adoption par les eurodéputés d’un rapport très critique sur l’actuelle stratégie de l’Union européenne (UE) intervient alors que celle-ci mise beaucoup sur la formation de la police afghane
«Nécessité d’une stratégie de sortie», «besoin de repenser radicalement la mission», «abus massifs dans la distribution de l’aide communautaire»… Le sévère rapport tout juste adopté de l’eurodéputé Italien Pino Arlacchi sur la présence de l’UE en Afghanistan bouscule l’optimisme des diplomates, policiers et militaires européens engagés dans le pays.
11 November 2010
Italian MEP pulls no punches in Afghanistan report.
Pino Arlacchi is a liberal Italian MEP who arrived at the European Parliament last year with an extraordinary record of achievements.
He is a sociologist specialising in the study of organised crime who in the 1980s began looking at the mafia in his native Calabria and has since studied their habits in Sicily and elsewhere (including a book on why the mafia is not in Sardinia).
But Arlacchi is no ivory-tower academic. He was an adviser to the Italian interior ministry and helped set up an anti-mafia agency. He survived an assassination attempt in 1993, and was under armed guard for 13 years. As under secretary-general of the United Nations in 1997-2002, he led its fight against terrorism, organised crime and drug trafficking, and was one of the driving forces behind the Palermo convention (officially, the UN Convention against Transnational Organized Crime).
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Il Sole 24 Ore.it
In Italia 30mila prostitute, l’80% straniere
di Anna Pozzi, 9 novembre 2010
«Quando la madam mi ha detto che dovevo rimborsare 50mila euro di debito non mi rendevo neppure conto di quanti soldi fossero. Tanti, certo. Ma non capivo esattamente cosa significasse quella cifra. Sono nata e cresciuta in un villaggio dell'Edo State, in Nigeria. Ho frequentato la scuola solo sino alla terza elementare. Poi, un parente ha convinto la mamma a farmi venire in Italia. Sino al mio arrivo qui, avevo maneggiato al massimo pochi naira per comprare il pane e l'olio di palma. Cinquantamila euro! Una follia, pensavo… E invece li ho dovuti rimborsare tutti. Dopo un po' mi sono resa conto di cosa significasse. E che rendevo molto bene alla madam. Ogni mese, infatti, raggranellavo almeno cinquemila euro».
Rachel è una ragazza nigeriana, una delle migliaia di ragazze giovanissime e spesso immigrate, che finiscono sulle strade italiane. Prostitute, ma sarebbe meglio dire prostituite: costrette a vendere il proprio corpo per pagare un debito assurdo o arricchire criminali senza scrupoli. Trafficate, vendute, sfruttate, sono le nuove schiave sessuali del XXI secolo.
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Agence France Presse
8 November 2010
Agence France Presse, AFPES
El derrumbe de la antigua casa de los gladiadores de Pompeya, localizada en uno de los sitios arqueológicos más visitados de Europa, preocupa a expertos e instituciones, que temen por el futuro de lugares como el Coliseo de Roma, la catedral de Florencia y las torres medievales de Bolonia.
"Sin fondos y sin mantenimiento, el tesoro cultural de Italia corre el riesgo de colapsar", advirtió a la AFP Alessandra Mottola Molfino, de la asociación de defensa del medio ambiente y los bienes culturales Italia Nostra.
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Cocaine and heroin smugglers earn $280 million a day-U.N.
VIENNA, Oct 18 (Reuters) - Drug traffickers are making hundreds of millions of dollars every single day and countries must step up cooperation to stop an illegal trade which fuels global terrorism, the United Nations crime chief said on Monday.
"Drug trafficking continues to be the most lucrative line of business for criminals," said Yuri Fedotov, a Russian diplomat who took over as executive director of the United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) earlier this year.
"Cocaine and heroin traffickers are earning almost $280 million every day," he added at the start of a week-long meeting in Vienna to review global progress on the issue.
Fedotov urged better use of the U.N. Convention against Transnational Organized Crime, a pact adopted in Palermo 10 years ago which he said was a major landmark in international law providing a basis for extraditions, intelligence-sharing and joint investigations.
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La relazione sulla "nuova strategia" che sarà discussa all'Europarlamento
La Repubblica, 10 ott. 2010
di Vincenzo Nigro
"Ostacoliamo racket e trafficanti ecco perché i Taliban ci attaccano"
SONO i boss della droga, sono i signori della guerra che vivono con le estorsioni alla catena logistica delle truppe Usa-Nato, sono i generali corrotti di polizia ed esercito afgano la vera spiegazione degli attacchi come quelli di ieri contro gli italiani. La catena logistica Nato paga tangenti a Taliban e signori della guerra; e allora la "mafia dei convogli" attacca un Esercito come quello italiano se non paga, e organizza e scorta da solo il suo convoglio.
«La pura esigenza militare dei Taliban è solo una componente, spesso perfino limitata, rispetto agli interessi giganteschi che muovono milizie e gruppi armati afgani, che li rendono così spavaldi nell'attaccare un convoglio di un esercito occidentale», dice Pino Arlacchi, parlamentare europeo e relatore della "Nuova Strategia Ue per l'Afghanistan" che da mercoledì verrà discussa dall'Europarlamento. Il rapporto arriva dopo 6 mesi di viaggi, incontri e riunioni in Afghanistan ed Europa, è un'analisi dettagliata e spietata.
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Terra, 5 ott.2010
di Vincenzo Mulè
SCENARI. Il giorno dopo l’allarme lanciato dagli Usa, l’intelligence europea non nasconde la propria irritazione. Per la Gran Bretagna, il dossier «non ha nulla di nuovo». Francia, Germania e Italia minimizzano.
ll giorno dopo è quello della riflessione. Deve essere così anche per i reparti di intelligence europei. Che a ventiquattro ore dall’allarme lanciato dai colleghi statunitensi su possibili attentati in Europa, non nascondono il loro disappunto. Il piano di Al Qaeda per attaccare l’Europa «in stile Mumbai» non contiene «nuove informazioni». Lo conferma il quotidiano inglese Guardian, che cita diversi funzionari di intelligence, sicurezza e anti-terrorismo, coperti però dall’anonimato. I quali, inoltre affermano che il piano che sarebbe stato ordito personalmente da Osama bin Laden è «mal definito».
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Lettera dell'eurodeputato IDV, serve costruire alternativa
(ANSA) - Roma, 30 set. 2010 - L'europarlamentare Pino Arlacchi, eletto a Strasburgo nelle liste di Idv, ha chiesto al segretario del Pd Pier Luigi Bersani di entrare nel suo partito. Lo rende noto un comunicato del Pd.
''Caro Pier Luigi - ha scritto Arlacchi - continuo a ritenere che l'elettorato dell'Idv ed i suoi iscritti e militanti di base rappresentino una risorsa importante per il centrosinistra e per l'Italia. Ho anche maturato la convinzione che il veicolo piu' adatto per le aspirazioni di giustizia e di eguaglianza nutrite da questa componente della democrazia italiana sia il Partito Democratico''. Di qui la richiesta ''di farmi 'tornare a casa', riaccogliendo me e cio' che rappresento tra le fila di un partito che e' l'unica forza in grado di costruire un'alternativa di governo capace di far riprendere all'Italia il cammino interrotto del processo dell'equita'''.
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