Il sociologo eurodeputato: «Sbagliato zittire Schifani. I partiti hanno responsabilità nell'educazione politica».
Corriere della Sera, 6 set. 2010
di Angela Frenda
MILANO - «Ho deciso di autosospendermi dal partito. Così non si può andare avanti». Pino Arlacchi, eurodeputato dell'Idv, ragiona a voce alta sulla contestazione a Renato Schifani avvenuta sabato alla Festa nazionale del Pd. Ma soprattutto sulle dichiarazioni rilasciate subito dopo da Antonio Di Pietro a sostegno dei manifestanti. La goccia che, per quanto riguarda il sociologo amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tra le figure di spicco dell'antimafia, ha fatto traboccare il vaso: «La sua deriva estremista mi preoccupa da tempo, ma questa sua ultima presa di posizione mi ha spinto ad autosospendermi».
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Il Domani, 7 set.2010
di Alessandro Caruso
Roma - «Tonino non lo riconosco più», con questa motivazione l’eurodeputato calabrese dell’Italia dei Valori Pino Arlacchi ha preso la decisione di autosospendersi dal partito che lo ha fatto eleggere a Strasburgo. Una frattura, questa, che rischia di segnare una profonda virata di una frangia del partito dipietrista. La deriva “estremistica”, sfociata nella dura contestazione al presidente del Senato Renato Schifani alla festa nazionale del Pd a Torino da cui Di Pietro non ha preso le distanze, non convince più Arlacchi, non lo rappresenta. Da qui il divorzio. Il giustizialismo gridato, l’avvicinamento alle posizioni dei cosiddetti “grillini”, come ha spostato Arlacchi, rischia di spostare altre fonti di consenso nel partito, specialmente in Calabria, dove l’elettorato è stato messo negli ultimi tempi a dura prova anche da altri scossoni: le divergenze tra il “leader maximo” Di Pietro e l’opinion leader Luigi De Magistris e il ritorno, dopo una fase di relativa calma, ai toni più duri e battaglieri, come emerso dall’ultimo congresso provinciale di Catanzaro.
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"La nostra Carta non vieta di fare attività belliche, ma di dirlo" - Il Dossier
di Umberto Degiovannangeli
l'Unità, 28 mag.2010
Se quanto rivelato da l’Espresso «rispondesse al vero, sarebbe un fatto di gravità inaudita. L’Italia nega che in Afghanistan sia in corso una guerra e anche in guerra la Convenzione di Ginevra considera un atto illegale, un crimine ogni azione di rappresaglia». La vicenda è talmente grave che la fonte autorevolissima, con un passato di responsabilità ai massimi livelli in campo militare, preferisce non comparire. Il condizionale è d’obbligo, ma se ciò che l’Espresso ha documentato fosse vero, «ciò svelerebbe in modo inequivocabile che quella in Afghanistan non è una missione di pace, ma è una missione in cui i Paesi della Nato intervengono in un conflitto interno, svolgendo una attività militare di controinsorgenza. Un’attività bellica che la nostra Costituzione non ci consentirebbe», dice a l’Unità un magistrato e saggista, tra i più autorevoli studiosi del diritto internazionale. «Se fosse vero implicherebbe una violazione gravissima del mandato assegnato alle nostre truppe dal Governo e dal Parlamento italiano», sottolinea l’europarlamentare dell’Idv Pino Arlacchi, già vice segretario generale delle Nazioni Unite, relatore del Parlarmento di Bruxelles per l'Afghanistan.
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18 apr. 2010
«Questione di giorni poi i tre italiani saranno scarcerati, ma dovranno lasciare l'Afghanistan. Quanto all'ospedale di Emergency ad Helmand, vero obbiettivo dell'operazione, Gino Strada sarà costretto a piegarsi e la struttura verrà chiusa. È un peccato, ma finirà così».
Lo avevo detto qualche giorno fa in un’intervista al Corriere della Sera. Su questa vicenda, sono stato fin troppo facile profeta. La mia maggiore preoccupazione però è la conferma dell’analisi da cui sono scaturite le mie dichiarazioni: è evidente che ora dobbiamo aspettarci molte vittime civili nell’operazione militare in corso a Helmand.
Corriere della Sera, 13 apr.2010
Primo Piano Afghanistan
di Andrea Nicastro
«Penso che con l'ex rappresentante Ue a Kabul questo non sarebbe successo»
«Questione di giorni poi i tre italiani saranno scarcerati, ma dovranno lasciare l'Afghanistan. Quanto all'ospedale di Emergency ad Helmand, vero obbiettivo dell'operazione, Gino Strada sarà costretto a piegarsi e la struttura verrà chiusa. E' un peccato, ma finirà così».
I panni del profeta cadono a pennello su Pino Arlacchi. Il sociologo, «mafiologo», celebre a fine Anni 90 per il piano di eliminazione dell'oppio dall'Afghanistan talebano, è abituato a sbilanciarsi. «Tutto questo non sarebbe mai successo se a Kabul avessimo ancora un rappresentante del calibro di Ettore Sequi. Uno che è stato prima nostro ambasciatore, poi rappresentante Ue e che ho visto considerato dal governo afghano come nessun altro straniero mai. Con lui su piazza non si sarebbero permessi. Invece, la nostra diplomazia cosa fa? Lo lascia andar via dall'Afghanistan con il risultato di vedere il peso politico dell'Italia e quello stesso dell'Europa drasticamente ridotto».
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(Ansa) - Kabul, 30 mar.2010 - Il presidente afghano Hamid Karzai ha conferito oggi a Kabul la medaglia d'oro dell'Ordine di Ghazi Mir Bacha Khan al rappresentante speciale uscente dell'Unione europea (Ue) ed ex ambasciatore d'Italia a Kabul, Ettore Sequi.
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22 feb. 2010
Brussels - Lithuania's former foreign minister, Vygaudas Usackas, is to become the European Union's new top official in Afghanistan, the EU foreign policy chief said on Monday. The appointment was confirmed by EU foreign ministers meeting in Brussels, following a recommendation by EU High Representative Catherine Ashton.
"He is an excellent choice," Ashton told reporters after the talks.
Usackas, 46, will represent both EU member states and the commission in Kabul, coordinating the bloc's aid with Afghan authorities and other key players, such as NATO and the United Nations.
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Per Pino Arlacchi una regolamentazione sulle candidature è soltanto un palliativo
Il Quotidiano della Calabria, 21 feb. 2010
di Cesarina Riccio
Marina di Gioiosa - L’approvazione da parte della commissione parlamentare antimafia del codice di autoregolamentazione per le candidature, riunitasi nella città dello Stretto pochi giorni fa, sta alla base della lotta alle infiltrazioni mafiose nella composizione delle liste elettorali per porre fine alla commistione tra politica e mafia, ha suscitato le polemiche di chi come l’europarlamentare di Italia dei Valori, Pino Arlacchi sostiene al pari di altri parlamentari, che questo codice utilizzato per la formazione delle liste elettorali, è un “palliativo”.
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THE EMERGENCE OF ENTREPRENEURIAL MAFIAS AND ILLEGAL MARKETS
The fight against organised crime, in the European Union but also elsewhere, somewhat resembles the fight between a fox and a lion, where the fox’s cunning and agility often triumph over the lion’s strength.
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L’ESEMPIO EUROPEO CONTAGIA L’ ESTREMO ORIENTE. ECCO LA POTENZA DELLA PACE
di Pino Arlacchi
E’ una di quelle notizie che possono facilmente passare inosservate. Soprattutto quando è il catastrofismo ad essere la pietra di paragone della rilevanza di un evento. Ma per chi crede nella forza della pace e della distensione è una notizia significativa. I leader della Cina e del Giappone hanno iniziato dei colloqui, oggi, sabato 24 ottobre, con 14 leader delle loro controparti asiatiche per discutere la possibilità di creare un “blocco” regionale simile a quello dell’ Unione europea.
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