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Regolare o truccato?; Voto azero, lite fra osservatori europei

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«L'Azerbaigian è in via di democratizzazione, continua ad avere gravi problemi dal punto di vista dei diritti umani ma va incoraggiato con il dialogo» dice al Corriere l'eurodeputato pd Pino Arlacchi, capo della delegazione del Parlamento Ue che, con il Consiglio d'Europa, ha promosso un'elezione considerata nel complesso un passo avanti.

Corriere della Sera, 11 ott. 2013

di Maria Serena Natale

Pareri discordanti tra delegazioni europee, risultati «simulati» il giorno prima del voto, un ricorso annunciato alla Corte costituzionale e Ilham Aliyev presidente per il terzo mandato consecutivo con l'85% delle preferenze. Voci dall'Azerbaigian, l'ex repubblica sovietica diventata un punto di snodo fondamentale nelle rotte energetiche, politiche e militari tra Europa e Asia. Le elezioni di mercoledì lasciano il Paese nella salda presa di Ilham, figlio e successore designato dell'ex presidente Heydar che dopo aver raggiunto i vertici del Kgb e della nomenklatura dell'Urss guidò lo Stato indipendente dal 1993 al 2003. Sovietici restano, secondo l'opposizione, numeri del consenso e metodi repressivi.

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«Togliere i fondi Ue alle Regioni»

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Proposta shock dell’europarlamentare del Partito Democratico Pino Arlacchi

Il Quotidiano della Calabria, 21 set. 2013

di Bruno Gemelli

CATANZARO – Nella “traversata” di Fabrizio Barca, nel suo viaggio alla ricerca di buone pratiche che salgono dal basso e mettono a fattor comune delle istituzioni le intuizioni dei territori per fare modelli di sviluppo, l’economista mette una precondizione. La rivoluzione della pubblica amministrazione come passaggio obbligato per rimodernare il sistema-Paese. Nella realtà calabrese l’ex ministro fa leva su attenzione/rivalutazione delle aree interne che costituiscono l’80 % del territorio calabrese. Prevalentemente
montano e collinare e, quindi, soggetto, al suo progressivo spopolamento. Occorre anche ricordare che la Calabria ha un patrimonio forestale di oltre 550.000 ettari di bosco, eppure è una regione che non ha una industria del legno, una filiera complessiva legata al ciclo del legno.Questo per noi potrebbe essere un grande setto- re di crescita. La Calabria è una terra, inoltre, che ha la presenza di diversi biotipi forestali autoctoni, come il pino laricio cosentino, il pino loricato del Parco del Pollino e molte altre specie in Sila, nelle Serre, sull’Aspromonte. Tornando a Barca, egli oggi chiama il Pd a fare attenzione sul tema delle aree interne. Un tema che trova orecchie sensibili nel partito. Per esempio nell’europarlamentare Pino Arlacchi il quale questa sera concluderà a Gerocarne, nelle serre vibonesi, un convegno che ha per tema “Fondi europei e risorse locali, leve della rinascita del Mezzogiorno”; organizzato dai circoli locali e dall’onorevole Brunello Censore.

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Calabria, Magna Graecia, la lettera al Direttore del Quotidiano della Calabria

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18 set, 2013 - Pubblico per i visitatori di questo sito, la lettera indirizzata al Direttore del Quotidiano della Calabria del Signor Giovanni Palermo

Arlacchi e una risposta che non è mai arrivata

"DIRETTORE, a memoria di chi scrive, la Calabria non ha mai vissuto dei periodi floridi, sempre in emergenza, sempre polemiche feroci su disservizi, gestione clientelare, favoritismi e tutto il rosario che ben tutti conoscono; tuttavia si è sempre arrancato grazie a un sistema assistenziale che portava le famiglie ad avere sempre qualche prebenda su cui fare affidamento, oltre a una estrema tolleranza per il lavoro in nero che faceva storcere il naso a quegli analisti che dovevano registrare
redditi bassi che si contrapponevano a un tenore di vita nettamente superiore a quelle di regioni più opulente.
Ma da un decennio a questa parte, complice la crisi economica e il conseguente taglio dei finanziamenti, la Calabria sta andando alla deriva tanto da portare la giunta regionale ad annunciare il varo di un fondo per finanziare le famiglie in difficoltà.
Ora, nella speranza che questo non risulti un ennesimo annuncio a cui non far seguire fatti concreti, vorrei ritornare sul dibattito sorto all’indomani della mia lettera sulla società Magna Grecia; un progetto nato sotto buoni auspici e affidato a una persona di spessore che infatti non smentendosi ha inteso rispondere ammettendo il fallimento di quel progetto.
Confesso che, ingenuamente, avevo pensato che di fronte al j’accuse dell’onorevole Pino Arlacchi, che ritengo persona seria e perbene, la Calabria civile avrebbe mostrato un sussulto d’orgoglio facendo registrare prese di posizioni e stigmatizzazioni per una occasione perduta in un momento in cui anche un solo posto di lavoro sarebbe stato una boccata d’ossigeno; nulla, né da destra né da sinistra, tutti in silenzio e distratti; nessun politico, ma anche associazioni comitati sindacati, eccetera ha fatto registrare il benché
minimo cenno di esistenza, un aplomb degno del più aristocratico dei lord inglesi, un assordante silenzio che stride con la situazione di emergenza sociale che si vive".

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Magna Graecia: c'è un bronzo a Catanzaro

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Progetto Magna Grecia: "Le omissione di Caligiuri"

Metto a disposizione dei lettori di questo sito la mia lettera (pubblicata dal Quotidiano della Calabria, 13 sett. 2013), all'Assessore alla Cultura della Regione Calabria.

La risposta dell'assessore Caligiuri alla mia lettera al Presidente della Regione in cui riassumo i motivi della imminente messa in liquidazione della società "Progetto Magna Graecia" - nata per valorizzare il patrimonio archeologico regionale e ora in agonia - conferma in pieno quanto sostengo a proposito delle responsabilità sue personali e del governo regionale.

Caligiuri , inoltre, omette due circostanze fondamentali.

La prima è che l'azionista di maggioranza di "Magna Graecia" è la Regione Calabria stessa. La quale in un primo momento mi coinvolge in un progetto ambizioso di buongoverno, capace di far decollare buona parte dell'economia della Calabria attraverso la messa a frutto del suo maggiore tesoro, e poi mi nega i mezzi per farlo partire.
Occorre perciò una bella faccia di bronzo per affermare di aver riposto grandi speranze nella mia persona e nel mio ruolo di deputato europeo, e di essere rimasti delusi nel momento in cui si sono accorti che la mia unica strategia era quella di far affidamento sulle risorse della Regione invece che su quelle dei privati e dell'Unione Europea.

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Magna Graecia: Pino Arlacchi annuncia le sue dimissioni

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Arlacchi: "Caro Scopelliti tante aspettative finite in un totale disinteresse"

La lettera pubblicata dal Quotidiano della Calabria

Gentile Presidente,

ho tentato più volte di parlarLe nelle ultime settimane a proposito della situazione della società “Progetto Magna Graecia” di cui sono Presidente dalla fine del 2011, ma senza esito. Ho più volte interloquito con l’assessore Caligiuri e con il suo staff, ma Caligiuri mi ha regolarmente rimandatoa Lei, sostenendo di non avere alcuna autorità per trattare il tema e prendere le decisioni conseguenti.
Mi sono trovato così senza un interlocutore in grado di assumersi le dovute responsabilità a proposito di un progetto di valorizzazione della più importante risorsa della Calabria. Progetto che tante speranze aveva suscitato e si trova adesso avviato verso il quasi certo fallimento. Mi sono imbarcato in questa impresa nel 2009, appena eletto al Parlamento Europeo, quando era
ancora in carica la precedente amministrazione regionale. Ho cominciato promuovendo un’associazione di comuni intenzionati a riempire il vuoto di iniziativa del governo Loiero nel campo della valorizzazione dei beni archeologici calabresi, e che chiedeva alla Regione solo un sostegno esterno di finanziamento. Fu all’inizio una piacevole sorpresa constatare come il nuovo assessore alla cultura e Lei stesso dimostrassero tanto interesse per il nostro progetto da “rilanciare”su di esso fino a proporre di dare vita ad una vera e propria società mista regione-comuni in grado di mettere a frutto non solo quello magnogreco ma l’intero patrimonio culturale della Calabria.

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Roghi tossici, patto tra le istituzioni

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Frattaminore, Aula Consiliare gremita per il convegno sui temi dell'ambiente e della salute con Pino Arlacchi e Don Patriciello.

Le Cronache di Napoli, 15 lug. 2013

Articolo di Ciro Giugliano

FRATTAMINORE - Grande partecipazione al dibattito pubblico con cittadini e associazioni su “Ambiente e Salute. Tra roghi tossici e discariche pericolose: quali i compiti dai Comuni all’Europa?”. L’incontro è stato moderato dall’assessore all’Ambiente Paolo Di Lauro e ha visto gli interventi di Antonio Marfella, oncologo dell’Istituto Pascale, padre Maurizio Patriciello, parroco della parrocchia di San Paolo al parco Verde di Caivano, il sindaco Vincenzo Caso e l’europarlamentare Pino Arlacchi.

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Fallimento magno greco

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Corriere della Calabria, 4 luglio 2013

Progetto Magna Graecia, Arlacchi: "La Regione? Nemmeno un euro"

Intervista di Antonio Ricchio

Pino Arlacchi, lei è un eurodeputato calabrese. Che idea si è fatto della decisione assunta da governo e Commissione europea di istituire una task-force per sovraintendere alla spesa dei fondi comunitari destinati alla Calabria? Si potrebbe dire che l’inversione di rotta promessa dal centrodestra dopo la vittoria alle regionali del 2010 è rimasta solo un annuncio...
«È evidente che siamo in una situazione quasi disastrosa. Basti pensare che la Calabria riesce a spendere soltanto il 20% dei fondi che arrivano da Bruxelles rispetto a una media nazionale pari al 50%. Mancano i progetti e sono completamente assenti le Istituzioni, a cominciare dalle amministrazioni locali fino a quella regionale, senza escludere le università ed altri attori che potrebbero dare un contributo notevole. Nel Meridione, solo Puglia e Basilicata riescono a garantire una capacità di spesa quasi pari a quella delle regioni settentrionali. E nonostante tutto la Commissione europea ha deciso di riconfermare, anche per regioni come Calabria, Campania e Sicilia, la stessa cifra per la prossima programmazione, quella 2014-2020».

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Porti, fare sistema per rilanciare l'industria italiana

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Avvenire.it, 28 giu. 2013

Pino Arlacchi: "La free zone è una carta vincente"

C'è un progetto per portare Gioia Tauro in Italia, ma manca lo Stato: «Noi possiamo creare un porto che non si limiti a trasbordare i container da una nave all’altra e la Calabria può fare una legge, ma a Roma chi si assume la responsabilità di decidere?». Ruvidezza teutonica della presidente di Contship, l’italianissima Cecilia Battistello, maritata Eckelmann. Lui, Thomas, guida la Eurokai, cinque generazioni di terminalisti: quando i bersaglieri entravano a Porta Pia gli Eckelmann già controllavano i traffici sull’Elba. È l’unico tedesco ad aver investito centinaia di milioni nella portualità italiana e noi l’abbiamo nominato commendatore. Lei, la "signora dello shipping" in questi giorni ha riunito sulla costa tirrenica i maggiori operatori della logistica e ha annunciato che costituirà una task force per promuovere una Zona economica speciale (Zes) a Gioia Tauro. L’obiettivo è aprire un tavolo con Palazzo Chigi.

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Fondi europei gestiti dai comuni: la proposta di Arlacchi

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Calabria Ora, 1 lug. 2013

BAGNABA CALABRA - «Cercherò di sviluppare un dialogo e fare tutto quello che mi è possibile, ma attenzione io non sono quello che decide, non sono il commissario europeo per la pesca nè l'assessore regionale, quindi non ho le chiavi per dirvi adesso vi do le reti...vi do i cambiamenti...vi do le risorse alternative di cui avete bisogno, perchè quel genere di politica non mi compete, ma vi darò il mio massimo impegno per risolvere i vostri problemi perchè mi toccano molto sul piano personale, ma questa battaglia dobbiamo farla tutti insieme». Queste le parole di Pino Arlacchi, menbro del gruppo dell'alleanza progressista dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, intervenuto a Bagnara all'incontro organizzato dal circolo locale del Partito democratico, in collaborazione con i Giovani Democratici e il gruppo dei Socialisti e Democratici reggini, per parlare di "Risorse Europee e Risorse locali per lo sviluppo della Calabra".

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Il Pd cinquefrondese incontra Pino Arlacchi per parlare di territori

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Sul tavolo i temi caldi della Piana di Gioia

Il Quotidiano della Calabria, 1 luglio 2013

Cinquefrondi - Il circolo cinquefrondese del Pd ha incontrato, nei giorni scorsi, Pino Arlacchi per affrontare i problemi del territorio.
Questo, quanto reso noto dal consigliere comunale di minoranza e segretario della locale sezione Pd, Michele Galimi, il quale ha interessato l'europarlamentare dei problemi della Piana: il Porto di Gioia Tauro, la diga di Galatro, le linee Taurensi, e la carenza
di lavoro.

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Pino ArlacchiNon sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.

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