(ANSA) - Strasburgo, 10 mar. 2010 - Il "punto dolente peggiore" nella strategia di pace in Afghanistan è la corruzione nella distribuzione degli aiuti internazionali. Lo ha indicato Pino Arlacchi, eurodeputato dell'Idv al suo rientro da una missione nel Paese.
La gestione degli aiuti, ha sottolineato Arlacchi, è segnata da "grandi sprechi e da un notevole grado di corruzione". L'europarlamentare ha indicato che negli ultimi otto anni sono stati dati 40 miliardi di dollari di aiuti, dei quali 34 passati per organizzazione internazionali, governi e ong e solo sei gestiti dal governo afghano.
In base alle stime, ha riferito l'eurodeputato, di questi 34 miliardi di dollari "un buon 70-80% non ha raggiunto la popolazione o perché è tornato indietro o perché si è perso nella corruzione e in sprechi di varia natura".
In assoluta controtendenza, ha sottolineato Arlacchi, il contingente italiano basato a Herat, dove l'europarlamentare si é recato nell'ambito della sua missione.
"Circa cinque milioni di euro di aiuti vengono consegnati dagli italiani che li amministrano molto bene", ha indicato l'europarlamentare citando l'esempio dei costi per costruire una scuola. La missione italiana, che rappresenta "un modello positivo", ne mette in piedi una con 80-100.000 euro, le agenzie Onu o Usa richiedono fondi da tre fino a dieci volte superiori.