(AGI) - Bruxelles, 15 lug. 2011 - Per Pino Arlacchi il graduale ritiro dall'Afghanistan avviato dalle truppe dell'Isaf non deve indurre a pericolosi ottimismi. "C'e' il rischio", ha spiegato il vicepresidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l'Afghanistan, "che il progressivo disimpegno delle forze alleate diffonda nell'opinione pubblica l'erronea sensazione che la situazione sia ormai sotto controllo".
Per l'eurodeputato, Stati Uniti ed Europa devono promuovere un processo di pace che stabilizzare al piu' presto la situazione nel Paese. "Sbaglia chi pensa che il clima, dal punto di vista della sicurezza, sia sotto controllo", ha sottolineato Arlacchi. Il recente assassinio del fratellastro del presidente afghano, Hamid Karzai, ha osservato, dimostra come "la tensione resti altissima, soprattutto a Kabul".
Di qui l'invito di Arlacchi alla comunita' internazionale perche' intensifichi gli sforzi per arrivare a una riconciliazione nazionale. L'eurodeputato giudica positivamente il ruolo svolto dalle truppe militari italiane, che a Herat hanno gestito bene la sicurezza "grazie a una politica di sostegno molto intelligente nei confronti della popolazione locale". Quanto all'imminente trasferimento della sicurezza nelle mani delle forze militari e di polizia afghane, Arlacchi si e' detto convinto che "le operazioni funzioneranno bene perche' l'addestramento operato dai nostri carabinieri e dalla Nato e' stato condotto con saggezza".