Gioia Tauro, 14 sett. 2012
«Il porto di Gioia Tauro non è il porto della mafia». È il messaggio con cui l’eurodeputato del Pd Pino Arlacchi ha aperto la prima edizione degli Stati Generali del Porto di Gioia Tauro, in programma fino a sabato 15 settembre a Gioia Tauro e a San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria.
L’iniziativa, organizzata insieme ai sindaci di Gioia Tauro, Renato Bellofiore, e di San Ferdinando, Domenico Madafferi, ha l’obiettivo di fare il punto sulla situazione dello scalo calabrese creando una sinergia tra istituzioni locali e regionali, parti sociali, imprese di settore, forze dell’ordine, rappresentanti della società civile.
«Basta – aggiunge Arlacchi – con le definizioni allarmistiche che etichettano lo scalo calabrese come il “porto della ‘ndrangheta”. Non siamo affatto dinanzi a una situazione disperata, a un porto perduto nelle mani della criminalità».
«Gli Stati Generali – aggiunge – vogliono essere un appuntamento annuale, per mettersi insieme, ‘fare squadra’ al di là degli schieramenti politici, e rendere la cittadinanza e il territorio partecipi. E’ ora che il Governo nazionale percepisca finalmente Gioia Tauro come una risorsa del Paese. Sinora il punto debole dello scalo è stato proprio l’assenza del Governo, insensibile dinanzi a un suo stesso investimento, il più grande del Mezzogiorno. Se la questione Gioia Tauro – prosegue Arlacchi – non sarà portata dal governo sui tavoli di contrattazione nazionale e internazionale, lo scalo non potrà mai essere davvero rilanciato».
Sulle possibili misure straordinarie per lo sviluppo dell’area dello scalo calabrese, il Sindaco Bellofiore ha riportato l’attenzione sulla necessità della creazione di una Zona Economica Speciale (ZES), un’area nella quale le tasse vengono ridotte, fino a poter essere completamente azzerate, e dove le aziende pagano tariffe più basse. «Le Zes – sottolinea il Sindaco – sono un modello di crescita e modernizzazione che, nelle esperienze stranieri, come in Cina e in Russia, ha rappresentato un aggregato di innovazione produttiva capace di competere con le economie più avanzate».
«Occorre che i parlamentari nazionali si mobilitino per fare squadra e caldeggiare in tempi brevi l’approvazione della legge sulla Zona Economica Speciale», ha ribadito Arlacchi.
Alla prima giornata dei lavori ha partecipato anche la vicepresidente della Giunta regionale calabrese Antonella Stasi che, unendosi all’appello di Arlacchi e del sindaco Bellofiore, ha lamentato l’assenza del Governo nazionale nel rilanciare il Porto di Gioia Tauro.
Anche per Antonella Stasi è necessario combattere l’etichetta di Gioia Tauro come “porto della mafia”, e mettersi al lavoro per il rilancio dello scalo superando le divisioni politiche.
«L’impegno della Giunta regionale sul porto – ha detto la Stasi – si sta traducendo in fatti concreti che nei prossimi due mesi dovrebbero produrre effetti importanti. Si tratta di interventi dedicati alle piccole e medie imprese che potranno contare su 25 milioni di euro provenienti dai fondi comunitari, e su altri 25 milioni messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo economico. A questi 50 milioni di euro – ha aggiunto la Stasi – se ne aggiungono altri 8 stanziati con fondi propri dalla Regione e destinati allo scalo di Gioia Tauro».
Inoltre la Stasi ha ricordato che sarà reso operativo il “ferro bonus”, un incentivo che consente di rendere più appetibili le tariffe ferroviarie e agevolare così questo tipo di trasporto.
Per la vicepresidente della Giunta, è importante che questi sforzi si concretizzino in un rilancio vero della struttura, affinché questa mole di investimenti trovi risposte concrete sul territorio.
Presenti anche il presidente dell'Autorità portuale, Giovanni Grimaldi, che ha ricordato gli aumenti dei volumi registrati dallo scalo gioiese negli ultimi sei mesi: che ''fanno ben sperare per il futuro'; il direttore della pianificazione strategica di Rfi, Alessandro Andrei, il direttore planning di Contship Italia Nereo Marcucci che ha invitato la politica a guardare con più attenzione la realtà del porto, gli amministratori delegati di Medcenter e di Ico-Blg, Domenico Bagalà e Francesco De Bonis.
Grande partecipazione anche dal mondo delle associazioni datoriali e sindacali. I rappresentanti di Confindustria, Confagricoltura, Camera di Commercio hanno sottolineato la necessità di creare un tavolo di confronto costante per il rilancio dell’area portuale, rendendosi disponibili a fare rete e a realizzare forme di cooperazione seria, sana e trasparente.
Gli Stati Generali proseguiranno sabato 15 settembre a San Ferdinando. Alle 10, nella Sala del Consiglio comunale, è prevista la sessione sulla sicurezza interna ed esterna del Porto.
«A questo proposito – ha detto Arlacchi – i dati che ci forniranno le forze dell’ordine sono incoraggianti e mostreranno uno standard piuttosto elevato del livello di sicurezza dello scalo».
Alle ore 12 è in programma la tavola rotonda “Il Porto della mafia?” con la partecipazione di Piero Sansonetti, Direttore di “Calabria Ora”, Nino Amadore (“Il Sole 24 Ore”), Arcangelo Badolati (Gazzetta del Sud), Enrico Bellavia (“la Repubblica”), Filippo Veltri (ANSA Calabria), Francesco Verderami (“Corriere della Sera”), Nel pomeriggio ultima sessione dei lavori, dedicata a “Politica ed enti locali della Calabria dinanzi al progetto Gioia Tauro”.