(ANSA) - Catanzaro, 22 feb. 2010 - "Con la nomina dell'ex ministro degli esteri della Lituania al posto dell'ambasciatore Sequi come inviato speciale dell'Unione Europea in Afghanistan si è chiuso il cerchio. L'Italia è passata dalla sotto-rappresentazione all'esclusione completa dagli incarichi internazionali di maggiore rilievo". Lo afferma in una nota l'europarlamentare dell'Idv ed ex-vicesegretario generale dell'Onu, Pino Arlacchi.
"E' una situazione - aggiunge - senza precedenti. Mai in 65 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, l'Italia si è trovata in una posizione così umiliante. L'unica carica di alto livello ricoperta da un italiano che non sia una testa di legno di altri Paesi o che non ci spetti di diritto è oggi la direzione dell' Unrwa, l'agenzia Onu di assistenza dei palestinesi. Ma è un incarico che nessuno voleva, e Mario Draghi non ha alcuna seria chance di andare alla testa della Banca Centrale Europea".
"E' necessario - conclude Arlacchi - a questo punto ricordare la serie sconfortante di insuccessi collezionati di recente dal 'Berlusconistan'? Dalla mancata Presidenza del Parlamento europeo, a quella di Rappresentante della politica estera Ue, fino a decine di altri incarichi medio-alti all'Onu, alla Banca Mondiale, al Fondo Monetario Internazionale, alla Nato, è stata una sequela di sconfitte". (ANSA).