Pino Arlacchi (S&D ), in writing . − I strongly support this text because, as my report on a new strategy for Afghanistan denounced one year ago, it clearly underlines that the current arrangements for managing EU funds in Afghanistan are inadequate. Afghanistan is amongst the recipient countries receiving the most civilian aid from the EU general budget. In the period 2002-2010 the combined EU (European Community and Member States) budget for aid to Afghanistan totalled around EUR 8 billion, but a significant proportion of the EU aid was lost along the distribution chain.
(ANSAmed) - Strasburgo, 14 dic.2011 - «La bocciatura da parte del Parlamento Europeo dell'Accordo sulla pesca tra Ue e Marocco è una vittoria della giustizia internazionale. Insieme a pochi altri colleghi ho guidato una campagna contro la disinformazione e l'ignoranza circa i veri temi in ballo nell'Accordo di pesca».
Lo dichiara in una nota l'eurodeputato Pd/S&D ed ex vicesegretario generale ONU Pino Arlacchi. «L'Unione Europea - prosegue Arlacchi - stava per prolungare un accordo sullo sfruttamento di una risorsa, le acque territoriali del Sahara Occidentale, che non appartiene al Marocco. Fingendo di non sapere che il Sahara Occidentale è abitato da una popolazione, i Saharawi rappresentati dal Fronte Polisario, che si batte da oltre trent' anni per la propria indipendenza. Il diritto all'autodeterminazione dei Saharawi è stato riconosciuto dall'ONU e da oltre 70 stati. Ma il Marocco ha invaso e occupato il loro paese nel 1975, all'indomani di una sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che reiterava l'assenza di ogni diritto del Marocco sul Sahara Occidentale».
(ANSAmed) - Bruxelles, 9 dic - L'eurodeputato Pd/S&D Pino Arlacchi, insieme ai suoi colleghi Ivo Vajgl (ALDE), Mojca Kleva (S&D), Isabella Lövin (Gruppo dei Verdi), il 10 e l'11 dicembre, si recherà nel Sahara occidentale, nei campi profughi di Tindouf.
Arlacchi: " Il mio interesse è quello di sviluppare uno strategico sistema intorno allo scalo calabrese che, viste le sue dimensioni internazionali, è chiamato a fare da traino nella crescita del Sud d’Italia e dell’intero Paese".
Venerdì scorso l’europarlamentare Pino Arlacchi ha fatto visita al porto di Gioia Tauro insieme al presidente dell’Interporto di Bari Davide De Gennaro. Il tour dell’area ha avuto inizio dall’Autorità portuale dove si è tenuto un incontro istituzionale per discutere del porto e delle sue potenzialità nel circuito dei traffici internazionali. Nel corso della riunione sono state illustrate le dotazioni infrastrutturali dello scalo che lo rendono tra i più infrastrutturati del Mediterraneo. Dall’incontro è scaturito il particolare interesse del presidente dell’Interporto di Bari alla creazione una joint venture con Gioia Tauro. L’obiettivo è quello di creare una via di trasporto intermodale eccellente che possa trasferire i container dalla Calabria al Nord Italia e al Sud Europa, passando da Bari, e viceversa.
La riunione- I fondi accreditati sulla carta con l'Accordo quadro
Vertice promosso dall'europarlamentare Arlacchi con il responsabile Rfi, la Stasi, Bellofiore e Grimaldi.
Gazzetta del Sud, 7 dic.2011 , di Alfonso Naso
Gioia Tauro
Il porto finisce nelle aule del Parlamento europeo a Bruxelles. Erano presenti alla riunione, organizzata dall'europarlamentare Pino Arlacchi, la vice presidente ella giunta regionale Antonella Stasi, il sindaco di Gioia Tauro Bellofiore, il presidente dell'Autorità portuale Giovanni Grimaldi, il presidente dell'Interporto di Bari Degennaro insieme all'amministratore Vailati, il responsabile di Rfi Battista, il funzionario della Commissione Europea settore Affari regionali De Rose, il responsabile del programma operativo della Calabria Murgia e diversi funzionari della Commissione Europea. Si è discusso in particolare della intricata vicenda dell'Apq Gioia Tauro e soprattutto sulle azioni di Rfi che ammontano a circa 280 milioni di euro.
L'eurodeputato, Rapporteur per il Pe sulla Nuova strategia dell'UE in Afghanistan: “Gli attentati sono una dimostrazione da parte dei talebani che gran parte della propaganda di questi ultimi mesi sulla sicurezza migliorata dell’Afghanistan non ha molta ragione di esistere”.
Fra pochi anni l’Ue potrebbe pentirsi delle scelte che sta facendo nei confronti della Turchia: è giunto il tempo di rimuovere una volta per tutte gli ostacoli posti alla sua adesione. Lo stesso discorso vale per la Serbia, un paese che avrebbe già dovuto far parte del club europeo da molti anni. E’ quanto sostiene in un’intervista a “Nova” Pino Arlacchi, eurodeputato del Partito democratico italiano, membro della commissione Esteri ed ex vice segretario generale delle Nazioni Unite. Di ritorno da una missione in Turchia, Arlacchi racconta di avere avuto “un’ottima impressione” del paese.
«Dobbiamo sostenere con ogni forza l’intervento della Turchia quale mediatore nello scacchiere afgano; premere su Ankara perché funga da facilitatore privilegiato di una soluzione pacifica dell’interminabile guerra: ne ha le possibilità». L’europarlamentare Pino Arlacchi, già Relatore del Rapporto Ue per la stabilizzazione del Paese asiatico e appena rientrato dalla nazione di Ataturk, è deciso nell’indicare quella che ritiene l’unica opzione realistica per tentare una svolta nella pluridecennale crisi. Lo fa mentre a Kabul continuano a piovere razzi sulla Loya Jirga, la Grande Assemblea di 2mila delegati, specie capi tribali, che dovrebbe consigliare il presidente Karzai su un accordo strategico con gli Usa e i passi da compiere nel processo di pace.
Pino Arlacchi, Criminologo internazionale, ex direttore della UNDCCP, racconta i risultati raggiunti all'International Forum on Crime and Criminal Law in the Global Era, che si e' tenuto a Pechino ad ottobre.
Pechino, 15 nov. - “La Cina non ha nessuna voglia di seguire gli Stati Uniti nella visione che gli Usa hanno del terrorismo e che cercano di esportare altrove”: il parlamentare europeo Pino Arlacchi, criminologo internazionale, ex direttore della UNDCCP (ufficio dell’ONU per il controllo delle droghe e la prevenzione della criminalità organizzata) racconta così i risultati raggiunti all’International Forum on Crime and Criminal Law in the Global Era, che si è tenuto a Pechino alla fine di ottobre.
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Non sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.
L'Antidiplomatico, 25 Aprile 2020
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L'Antidiplomatico, 24 Aprile 2020
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