L'eurodeputato Arlacchi si attiva presso l'Ue per fronteggiare l'arroganza degli allevatori
Il Quotidiano della Calabria, 5 giu. 2011
di Giacinto Carvelli
COTRONEI - Non c’è pace tra gli ulivi (ma neanche negli altri terreni coltivati), da qualche anno, a Cotronei, popoloso comune del Marchesato crotonese. Le ragioni stanno nel fatto che alcuni allevatori, infischiandosene di divieti e di leggi, continuo a reiterare un reato che, se in altre parti d’Italia sembra ormai in disuso, a Cotronei, ed in particolare nella zona di Rivioti, sembra non sia possibile estirpare: il pascolo abusivo. I proprietari di fondi agricoli della zona, sono letteralmente esasperati, visto che capre, pecore, vacche ed altri animali invadono i loro fondi facendo razzia e provocando loro ingenti danni. Una situazione, questa, che è a conoscenza di tutte le autorità preposte, ma nonostante tutto, non si riesce a risolvere, con la conseguenza che l’esasperazione spesso trascende in liti che, in qualche occasione, solo per poco non sono sfociate in tragedie. Provate tutte le strade che prevede la legislazione nazionale, adesso gli allevatori si rivolgono all’Europa. In una sua recente visita a Cotronei, l'eurodeputato Pd per l'Italia del Sud, Pino Arlacchi, si è fatto carico del problema proponendo un’apposita interpellanza.
«La prepotenza di un paio di piccoli delinquenti che fanno scorazzare il loro bestiame distruggendo diritti e cose altrui nel territorio di Cotronei, in provincia di Crotone, deve cessare - scrive Arlacchi - Così come deve cessare l'impunità garantita loro, da oltre un decennio, dalle autorità locali di pubblica sicurezza che continuano a ignorare le decine di petizioni, proteste e denunce di singoli cittadini e del Consiglio comunale di Cotronei che si sono accumulate nel tempo. Si tratta - scrive ancora Arlacchi - di oltre un migliaio di capi di bestiame diventati intoccabili perchè proprietà di allevatori violenti, pronti a minacciare e colpire i danneggiati perchè certi dell'inazione delle forze dell'ordine e dell'intero concerto istituzionale, dalle Asl alle Guardie forestali, fino agli assessorati regionali e all'Unione Europea». L’eurodeputato di origine calabrese, poi, indica anche i responsabili di questa che a Cotronei è divenuta, nel tempo, una vera e propria piaga. «Uno degli aspetti - scrive ancora Arlacchi -più rivoltanti della faccenda è costituito dal fatto che i tre o quattro allevatori paramafiosi di Petilia Policastro, un comune confinante con Cotronei, proprietari delle vacche sacre ricevono contributi europei tramite l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura senza che nessuno abbia mosso un dito per farglieli sospendere e restituire. In altri luoghi la parola fine a simili episodi è stata messa da cittadini esasperati che si sono fatti giustizia da sè, uccidendo o avvelenando il bestiame della malavita. I cittadini di Cotronei però non sono cowboys». Località Rivioti, infatti, si trova proprio al confine tra i territori di Cotronei e di Petilia Policastro. «Nei prossimi giorni - conclude l'eurodeputato - mi attiverò presso l'Unione europea per far intervenire d'urgenza l'Olaf, il servizio di repressione degli abusi dei fondi europei, e andrò dal Prefetto di Crotone a chiedere conto dei comportamenti delle forze dell'ordine riguardo all'intera questione ». Sentito in merito, il neo sindaco di Cotronei, Nicola Belcastro, ha sottolineato la gravità del problema e l’esistenza di almeno una decina di ordinanze sul tema che non sono state mai applicate. «Dedicheremo al pascolo abusivo - ha concluso Belcastro - il prossimo consiglio comunale, invitando parlamentari nazionali, deputati regionali ed abbiamo chiesto allo stesso Arlacchi di partecipare».