(ANSA), 24 apr.2009 - "Il governo italiano era a conoscenza già dal giugno 2005 della pratica di torturare gli arrestati in nome della lotta al terrorismo da parte del governo degli Stati Uniti". Ad affermarlo è Pino Arlacchi, candidato al Parlamento Europeo per Italia dei Valori ed ex vicesegretario generale dell'Onu. "Il senatore Francesco Cossiga - ha aggiunto - aveva girato ai servizi di sicurezza ed al Ministero di Grazia e Giustizia italiani una serie di documenti che il sottoscritto gli aveva fornito.
Questi riguardavano l' autorizzazione alla tortura dei detenuti autografata dal ministro della difesa Rumsfield nonché il parere dell' Attorney General Gonzalez sulla possibilità per il Presidente Usa di ignorare le Convenzioni di Ginevra nei casi di minacce alla sicurezza nazionale". "In questi documenti - ha sostenuto Arlacchi - c'erano già gli estremi per una procedura d' accusa per crimini di guerra e contro l' umanità da far valere contro George Bush ed i suoi, ma il governo italiano è stato zitto, al pari degli altri governi occidentali. Tutti pronti ad ergersi a paladini della giustizia internazionale quando sul banco degli accusati c'é il Presidente di un Paese che non conta nulla come il Sudan".