(ANSA) -Catanzaro, 27 dic. 2012- Pino Arlacchi, responsabile sicurezza internazionale del PD, interviene sulla candidatura alle elezioni politiche di Piero Grasso, invitando ''a non confondere il Procuratore nazionale antimafia con Ingroia perche' 40 anni di servizio fanno la differenza''.
''Non approvo in linea di principio - afferma Arlacchi, che e' stato il fondatore della Dia e Direttore del Programma antidroga dell'ONU - le candidature dei magistrati perche' possono alimentare sospetti su loro decisioni passate e danneggiare cosi' la reputazione di imparzialita' dei giudici. Mi rendo conto, pero', che in questo momento tutti i partiti, eccetto quello di Berlusconi, stanno cercando di migliorare la qualita' della loro rappresentanza parlamentare. Comprendo percio' la decisione del mio partito sulla candidatura di Grasso. Tra pochi mesi Bersani si trovera' a governare un Paese afflitto da seri problemi di sicurezza pubblica ed e' necessario far valere a tutto campo competenze solide ed affermate come quella dell' attuale Procuratore antimafia''.
Secondo Arlacchi, ''il caso Grasso non va confuso con quello di Ingroia. Piero Grasso e' in magistratura da oltre quaranta anni. E' stato giudice del maxiprocesso a Cosa Nostra del 1986-87 e Procuratore della Repubblica a Palermo. Grasso e' noto, inoltre, per la sua serieta' professionale e per il suo impegno di lunga data nel contrasto della mafia, svolto senza mai venire meno agli imperativi di riservatezza ed imparzialita' del magistrato. Piero Grasso non puo' percio' essere accusato di non avere ancora concluso nulla di professionalmente valido e di essere un puro prodotto mediatico''.
''La sua candidatura al Parlamento - conclude - diminuisce certamente il profilo complessivo della sua figura, ma e' l' onesta conclusione di una carriera specchiata''. (ANSA).