EUROPEE: IDV CANDIDA VATTIMO, ARLACCHI E PRECARIA CAI
Roma, 1 apr. (Adnkronos) - Due ex parlamentari provenienti dal Pds-Ds, un ex deputato del Prc e sindacalista della Fiom, un'assistente di volo della Cai, un avvocato e il portavoce di un'associazione pacifista. L'Idv continua a preparare la squadra dei candidati che portera' alle europee.
Oggi Antonio Di Pietro ne ha presentato un nuovo pacchetto nel corso di una conferenza stampa premettendo, con una punta di ironia evidentemente indirizzata al Pd ancora in cerca di una collocazione definitiva tra i gruppi rappresentati all'Europarlamento, che gli eletti dell'Idv aderiranno all'Eldr. "Noi una casa dove andare ce l'abbiamo - ha detto Di Pietro - l'Idv non gioca con gli elettori e dice in anticipo dove portera' i voti che otterra' alle elezioni europee".
Anche nella scelta dei candidati, ha aggiunto, l'Idv non punta sui "pacchettari dei voti". "Non mandiamo in Europa gli arrivisti o quelli che una volta eletti non si fanno piu' vedere. Abbiamo scelto gente motivata, che ha voglia di impegnarsi e di lavorare", dice. Fatta questa premessa il leader dell'Idv ha lasciato la parola ai candidati. "Sono un cattolico e un comunista - ha esordito Gianni Vattimo, gia' senatore indipendente nelle fila dei Ds- sono quello che si definisce un cattocomunista. Comunque sono un credente e anche se provengo da una cultura e da un'educazione cattolica, mal sopporto le ingerenze delle gerarchie vaticane nella laicita' dello Stato". Dalla sinistra a un partito d'ordine come l'Idv. Perche'? "Innanzitutto non sono piu' tanto convinto che questa sinistra abbia piu' tante chanches di resistere. Troppi personalismi e poca opposizione. L'Idv, invece, e' l'unica vera opposizione alla deriva berlusconiana. Infine anche io sono un uomo d'ordine, perche' difendo la Costituzione. Quindi non ci vedo alcuna incoerenza".
Ho accettato la candidatura dell'Idv perche' ho fatto della verita', della giustizia e della lotta alla criminalita' la mia ragione di vita - ha spiegato Pino Arlacchi, ex parlamentare del Pds per due legislature e un lungo curriculum di prestigiosi incarichi internazionali alle spalle nel campo della lotta alla droga e nella prevenzione del crimine - l'Idv e' un partito che non ha paura di dire come stanno le cose, non ha paura di rischiare e di lottare". L'esperienza del Pd, Arlacchi se l'e' gettata alle spalle. "Ad un certo punto mi sono chiesto cosa ci stavo a fare in un partito senza identita', che non si sa cosa sia ne' dove stia e che non riesce a fare opposizione. L'Idv nel corso del tempo e' invece diventato un partito a tutto tondo, che si occupa non solo di legalita' e giustizia ma che ha ora un profilo anche sulla politica estera e nelle problematiche del lavoro".
Un campo al quale dovrebbe dedicare il proprio impegno, l'ex parlamentare del Prc e sindacalista della Fiom, Maurizio Zipponi. "Siamo nel mezzo di una crisi economica terribile -ha dichiarato- che il governo sta cercando con tutti i mezzi di minimizzare. Solo riconoscendone le dimensioni, l'Italia sara' in grado di affrontarla. Altimenti rischia di pagare, anzi di farla pagare ai lavoratori e alle fasce piu' deboli della societa', a caro prezzo".
"Ho accettato la candidatura -ha spiegato Giovanni Pesce, avvocato, impegnato tra l'altro come difensore del magistrato Clementina Forleo- perche' l'Idv e' un partito aperto, che permette agli esponenti della societa' civile e delle professioni di fare attivita' politica". Di Pietro ha aggiunto che la candidatura di Pesce sta a dimostrare che "l'Idv non e' un partito giustizialista che sa solo opporsi al garantismo e alla cultura del diritto".
Per un seggio a Strasburgo correranno anche Giorgio Schulze, portavoce del Nuovo umanesimo europeo, un movimento attivo nel campo della pace e della non violenza e Marusca Piredda. Assistente di volo in Alitalia, Marusca Piredda si e' battuta nei mesi della contrattazione per la liquidazione della compagnia di bandiera e, dopo il passaggio alla Cai, per la tutela dei diritti dei lavoratori. "Di Pietro e l'Idv -ha raccontato- ci hanno sostenuto nella lotta per la difesa dei posti di lavoro e hanno detto con chiarezza fin dal primo momento come sarebbe finita la vicenda Alitalia".
"Oggi molti di noi sono a casa in cig, tanti altri sono stati licenziati. Per questo ho deciso di accettare la candidatura: battermi per restituire dignita' al tema del lavoro e dei diritti dei lavoratori. Altro punto sul quale ho deciso di impegnarmi e' la condizione femminile: le donne -ha concluso- sono i soggetti piu' esposti e indifesi e spesso sono costrette a rinunciare alla maternita' e alla famiglia per conservare il posto di lavoro. Cosa raccontero' domani a mia figlia quando sara' grande? Che sono disoccupata perche' ho deciso di diventare mamma?".