Calabria Ora, Ed. Catanzaro 14 sett. 2012
di Francesco Russo
L'eurocleputato Pd presenta gli Stati generali e critica il governo
GIOIA TAURO «Il Governo nazionale dimostra ancora una volta la sua scarsa attenzione nei confronti della Calabria
e del porto di Gioia Tauro». Nel presentare gli "Stati generali del porto", la due giorni di approfondimento da lui ideata che si terrà da questa mattina nella Piana, l'eurodeputato del Pd Pino Arlacchi punta soprattutto sulla «fase propositiva», parlando di un «ampio confronto con tutti gli attori interessati per superare le polemiche del passato ed aprire una nuova pagina di sviluppo per il porto e la Calabria».
Ma la nota stonata non manca, ed è appunto la mancata risposta della politica nazionale all'appuntamento. «Nonostante le comunicazioni ufficiali riferisce Arlacchi non siamo riusciti a ottenere la partecipazione dei ministri Passera e Barca, né di altri rappresentanti del Governo. Un fatto che personalmente ritengo gravissimo, vista la portata dell'iniziativa messa in campo». Né è meno duro il giudizio sugli ultimi anni di politiche economiche. «Gli investimenti di questi ultimi anni, dal Governo Berlusconi fino a quello Monti, parlano chiaro. Le risorse maggiori vengono sempre destinate ai porti del Nord, mentre Gioia Tauro viene sistematicamente dimenticata.
In questo senso, la politica regionale deve iniziare a fare squadra, al di là del colore politico, per chiedere più attenzione sui tavoli romani». Quanto invece all'iniziativa che farà tappa oggi a Gioia Tauro e domani a San Ferdinando, Arlacchi traccia l'ambizioso obiettivo di «una sede di confronto aperta in cui tutti i vari attori coinvolti nella gestione del porto rendano conto ai cittadini delle azioni fin qui intraprese e dei prossimi obiettivi da perseguire per rilanciare lo scalo». In questo senso la parola d'ordine, per Arlacchi, è promozione: «Occorre da una parte far conoscere il più possibile nel mondo le straordinarie caratteristiche di questo porto, e dall'altra recuperare un'immagine positiva che non sia legata alla mafia, come invece la stampa ama spesso dipingere». Francamente sorprendenti, sul versante commerciale, le dichiarazioni di Arlacchi.
«Sembra incredibile afferma l'europarlamentare ma a dispetto delle sue enormi potenzialità il porto di Gioia Tauro è ancora poco conosciuto nel mondo. Proprio in questi giorni, sono stato in visita a Taiwan, un Paese in grande espansione economica, e li ho scoperto che alcuni grossi operatori del settore non sanno nemmeno dove sia Gioia Tauro. Qualcuno, invece, mi ha chiesto se è stata completata l'opera di dragaggio portata a termine dieci anni fa. Insomma, c'è poca informazione, occorre avviare una seria azione di promozione, magari costituendo anche una società ad hoc». Problematiche che verranno discusse oggi alla presenza di istituzioni, aziende che operano al porto, sindacati. Centrale, peraltro, sarà la discussione sulla realizzazione della tanto "agognata" logistica. «Come si ripete ormai da anni pro- segue l'europarlamentare l'obiettivo dev'essere quello di superare il transhipment
per puntare alla lavorazione delle merci nel retroporto. In questo senso, la grande opportunità oggi si chiama Zes, owero una Zona Economica Speciale, con incentivi sulla nascita di nuove imprese e sulla produzione. Una formula che in altre parti del mondo ha creato grande sviluppo, ma che in Europa ancora non esiste. È stata rilanciata dall'Unione europea per aiutare la Grecia, ma a questo punto è chiaro che anche la Calabria, come zona economica depressa, potrà ambire allo stesso risultato». Ma per realizzare la logistica, occorre anche puntare ad un maggiore collegamento con il resto del Paese. Ecco allora il tema sempre caldo delle infrastrutture previste dall'Apq. «L'iniziativa spiega Arlacchi servirà a fare il punto anche su questo, a partire dalla presenza al tavolo di Rfi». Ma l'europarlamentare Pd tiene molto anche al discorso sicurezza, su cui verrà incentrata la giornata di domani: «Saranno presenti magistrati e forze dell'ordine, per spiegare qui ali sono stati i progressi in questi anni, e poi anche autorevoli giornalisti che dibatteranno attorno al quesito provocatorio "Il porto della mafia?"». Nel pomeriggio di domani, infine, la parola passerà alla politica, dai comuni del Porto fino ai parlamentari calabresi che vorranno partecipare. «Un modo, appunto, per fare squadra tutti insieme in una partita che conclude Arlacchi può rappresentare realmente il futuro della Calabria».