Mafia: Arlacchi, in via D'Amelio bigliettino che portava al Sisde

(AGI) - Caltanissetta, 22 apr. 2014 -"Durante una festa di compleanno a casa mia, il prefetto Luigi Rossi, nel '92 a capo della Crimalpol, mi disse che in via d'Amelio, subito dopo la strage, venne ritrovato un bigliettino che riconduceva ad un dirigente appartenente al Sisde. Allusioni che portavano a Bruno Contrada. Ne parlai con il prefetto Gianni De Gennaro, il quale si arrabbiò molto e mi disse che non avevo titolo per apprendere queste notizie. Un atteggiamento questo, che mi infastid ìmolto". Lo ha affermato l'ex consulente della Dia, Pino Arlacchi, deponendo a Caltanissetta al processo Borsellino quater. Il teste ha anche sostenuto che De Gennaro nel '93 e l'anno successivo gli disse che "Dell'Utri aveva dei collegamenti con i gruppi mafiosi palermitani perdenti e fungeva da tramite con i gruppi del Nord".

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Porti, La Zes sì, ma senza aiuti di Stato

Il commissario europeo per i Trasporti risponde ad Arlacchi sulla proposta

Il Quotidiano della Calabria, 23 mar. 2014

di Michele Albanese

GIOIA TAURO - Il commissario Europeo per i trasporti, l’estone Siim Kallas ha risposto all’interrogazione che qualche mese fa l’eurodeputato calabrese Pino Arlacchi insieme ad altri undici colleghi di vari gruppi politici aveva inviato al presidente della Ue Barroso con l’obiettivo di fare luce sulla posizione dell’Europa circa l’istituzione delle Zes nei paesi comunitari.
«La Commissione – chiese Arlacchi - sta esaminando l'esperienza acquisita con l'uso delle Zes, e
intende promuovere le Zes come strumento, fornendo consulenza agli Stati membri su come istituirle sui loro territori? Quali misure concrete intende la Commissione adottare al fine di porre fine alla marginalizzazione relativa al trasbordo?».
La risposta ad Arlacchi è arrivata due giorni fa a firma di Kallas e chiarisce che per la Ue: «Gli Stati membri sono liberi di istituire e modificare zone economiche speciali. In funzione dell'obiettivo che intendono conseguire nelle Zes, gli Stati membri – scrive Kallas ad Arlacchi - devono conformarsi, però, alle condizioni previste dai differenti strumenti in materia di aiuti di Stato (orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale, disciplina in materia di aiuti di
Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, disciplina degli aiuti di Stato per la tutela dell'ambiente, ecc.). Gli Stati membri che intendono istituire Zes per promuovere lo sviluppo regionale devono accertarsi – questo l’aspetto che preoccupa - che tali zone siano all'interno
delle regioni assistite della carta degli aiuti regionali e che eventuali incentivi fiscali o altre
agevolazioni concessi all'interno della Zes siano conformi alle disposizioni in materia di aiuti di
Stato a finalità regionale del regolamento generale di esenzione per categoria o degli orientamenti sugli aiuti di Stato a finalità regionale».

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Pino Arlacchi: Una voce di dissenso contro la russofobia nel Parlamento Europeo

La voce della Russia

Servizio di Luca Di Trani, 20 mar. 2014

Abituato al silenzio o all’incoraggiamento da parte delle istituzioni europee nei confronti delle azioni dei “bravi ragazzi” di Kiev, ero ormai convinto di non trovare voci istituzionali di dissenso verso la politica ucraina, dettata dalle “buone intenzioni” americane.

Mi sono però dovuto ricredere conoscendo Pino Arlacchi, europarlamentare del Partito Democratico ed ex Vicesegretario delle Nazioni Unite.

- Come giudica la presa di posizione dell’UE nelle vicende ucraine?

- Credo che l’Unione Europea abbia commesso un grande errore, sta operando contro i suoi stessi interessi, per conto degli americani. E’ un gioco pericoloso che consiste nel creare un antagonismo con la Russia, di cui non ha bisogno nessuno ed in primo luogo l’Unione Europea stessa. Spero che questo sbandamento dell’UE venga riassorbito con la nuova Commissione e con il nuovo Parlamento.

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Situazione Ucraina, Pino Arlacchi a Rainews

Rainews, 19 mar. 2014

Pino Arlacchi: "[...] Ho criticato aspramente la decisione europea e del Consiglio di stanziare 11 miliardi euro solo per un paio di anni a favore dell´Ucraina. Le casse dell´Unione non dispongono neppure di una minima parte dei 2 miliardi di regalo contenuti nel pacchetto. Non esiste inoltre alcuna seria garanzia di restituzione da parte di un Paese corrotto e sull'orlo della bancarotta. Non è stato chiesto infatti al governo ucraino alcun impegno preliminare sulla madre di tutte le riforme, e cioè la lotta contro la corruzione, e non si sono esplorate in anticipo le possibilità alternative di aiuto finanziario, quali la confisca dei fondi imboscati nelle banche europee dagli oligarchi ucraini. La notizia di questa sconsiderata esposizione finanziaria verso l´Ucraina suona come un insulto verso i paesi membri dell´Unione che si trovano in difficoltà economiche. Ricordiamo la Grecia, in particolare, che è stata quasi massacrata dalla inflessibilità della Troika circa le garanzie di restituzione di prestiti di importo anche più contenuto di quelli promessi all'Ucraina[...]" .

 

Ucraina, Arlacchi: " l'UE riprenda la strada del dialogo e della cooperazione con la Russia"

Rainews, 19 mar. 2014

 Pino Arlacchi: "[...] Non c’è alcuna incompatibilità di interessi strategici né di altra natura tra noi e la Russia dopo la caduta del comunismo. La strada che l'Unione Europea dovrebbe intraprendere è quella della ripresa del dialogo e della cooperazione con la Russia. [...]"

 

Fondi europei 2014-2020: Pino Arlacchi a RegionEuropa

TG RegionEuropa, 16 mar. 2014
Intervista di Dario Carella

Pino Arlacchi: «I comuni hanno dimostrato di saper spendere meglio i le risorse europee.  Credo che la soluzione migliore sia quella di affidarle ad associazioni di comuni che intercettino direttamente i fondi europei, sempre dietro una necessaria verifica della qualità dei progetti e con tutte le garanzie che occorrono perché l'iter si svolga secondo parametri corretti».

 

Costo del denaro in Italia — Danni a famiglie e PMI

13 marzo 2014

Il costo del denaro nell'area dell'euro è dello 0,25 per cento. Tuttavia sia le famiglie che le piccole e medie imprese che abbiano la necessità di far fronte a difficoltà quotidiane ovvero di produrre fornendo lavoro e contribuendo al PIL, sanno perfettamente quanto irreale sia chiedere al sistema bancario italiano prestiti ad un tasso significativamente inferiore al limite previsto dalla legge per la configurazione del reato di usura.

L'ultima rilevazione del tasso soglia per i mutui con garanzia ipotecaria effettuata da Banca d'Italia stabilisce i seguenti tassi di interesse medi per i mutui nel periodo dal 1o luglio al 30 settembre 2013 con applicazione dal 1o gennaio al 31 marzo 2014:

Mutui con garanzia ipotecaria Tassi medi Tassi soglia di usura

Tasso fisso 5,11 % 10,3875 %

Tasso variabile 3,81 % 8,7625 %

Le banche italiane inoltre applicano spesso una serie di commissioni che, se aggiunte al calcolo per la determinazione del tasso soglia, darebbero luogo al reato di usura. Ciò è contrario alla legge ed infatti, secondo la Corte Suprema di Cassazione, le banche italiane, per evitare il reato di usura, devono includere nel calcolo per la verifica del superamento del tasso di soglia usurario, anche il tasso di mora e le commissioni di massimo scoperto.

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Le mafie, il ruolo dell'Italia in Europa, il semestre europeo, le europee 2014: Arlacchi a Sette 24 Europa

Sette 24 Europa, 9 mar. 2014

Pino Arlacchi: [...] «Possiamo tentare di costruire una volta per tutte un Sistema Paese coerente con quello che l'Italia dovrebbe essere: un paese trainante dell'Europa per tante ragioni.
Siamo in ritardo di una decina di anni sul resto dell'Europa per quando riguarda soprattutto le istituzioni, il rinnovamento istituzionale.[...] La principale differenza dell'Italia rispetto agli altri paesi europei è che non siamo un Sistema Paese.[...]
L'Italia, con tutti i suoi limiti è comunque uno dei quattro grandi paesi europei, con un PIL di tutto rispetto (ancora non per molto tempo). Siamo un paese fondamentale per l'Europa. La crisi dell'Italia è la crisi dell'Europa» [...]

 

"Azione non violenta e lotta alla mafia: che cosa può imparare la Colombia dall'Italia?"

6 mar. 2014

Metto a disposizione dei lettori di questo sito la mia prefazione al capitolo “Acción no violenta y lucha antimafia: ¿Qué puede aprender Colombia de Italia?” scritto da Cristiano Morsolin e inserito nel libro Renovadas formas de hacer oposicion  (Freddy Cante, Beatriz Franco Cuervo), promosso dall'Illustre Università del Rosario, in un contesto di una Colombia diversa da quella conosciuta negli Anni 90, che sta ricercando importanti accordi di pace con le guerriglie, con la leadership del Presidente Santos, e un’amplia concertacion che coinvolge anche settori della sinistra.

Prima di tutto, per definire il fenomeno mafia si puo’ affermare che:

La mafia è un potere criminale che si serve della violenza per accumulare ricchezza. È anche un potere territoriale, che estrae risorse da un determinato territorio abolendo drammaticamente i diritti umani. La mafia è un potere parallelo extra-legale nei cui confronti non valgono le garanzie costituzionali. Sarebbe generico dire solo che si tratti di un potere violento, perché anche il potere politico può essere violento, e così quello delle dittature che abolisce i diritti, e anche il potere di certe forme di sfruttamento capitalistico altrettanto disastrose come esito per i diritti. Ma il potere della mafia - delle mafie, perché stiamo parlando ormai di un fatto che non è solo italiano ma mondiale - segue più o meno uno stesso modello. La mafia si garantisce l’impunità attraverso la protezione politica, intimidendo o eliminando gli oppositori, sia nello Stato che nella società. Nello Stato chiunque devia da un certo standard di tolleranza e di lassismo nei confronti delle indagini contro la mafia, viene individuato e colpito, e così, nella società civile, chiunque si batta con determinazione e con sincerità, perché rappresenta comunque un pericolo. Questo è il modo con cui le mafie - più o meno in tutto il mondo - si comportano.

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Ucraina, Arlacchi a Europa 24

3 mar. 2014

Pino Arlacchi sulla posizione dell'Europa rispetto alla crisi ucraina: " Ci sono chiaramente due posizioni: da una parte l'Italia e la Germania sull'Ucraina, con una linea di prudenza e di ragionevolezza -  ed è di fatto una presa di distanza dall'altra posizione che è la più estrema - quella francese,  di Kerry, della Nato e anche dei media europei"

Intervista di Valeria De Rosa nel corso del programma ""Europa 24" condotto Gigi Donelli

 


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Pino ArlacchiNon sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.

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