Roma, 30 gen. 2015
di Pino Arlacchi
La qualità dell'informazione italiana ha seguito la stessa traiettoria del declino del PIL. Con la differenza che nell'economia ci sono esempi di eccellenza che vanno in controtendenza, e che mostrano la strada da seguire.
Anche il mondo politico ha forse toccato il fondo, e mostra comunque qualche segno di essere entrato nell' epoca post-berlusconiana. E speriamo che la Presidenza Mattarella consolidi questa tendenza.
Ma il mondo dell'informazione italiana è ancora tutto dentro il ventennio passato. Dopo essermi risparmiato da vari anni la vista dei talk show, non riesco quasi più a reggere, ora, neppure i telegiornali. E ogni mattina impiego pochi minuti a scorrere le 3-4 pagine di "radio-serva" cui si è ridotta la cronaca politica dei giornali.
Ieri sera, la seconda notizia del TG1 dopo quella dell'esito della prima votazione per il nuovo Presidente della Repubblica, riguardava un "colpo di scena" sulle indagini di uno stupido omicidio avvenuto qualche anno fa, seguita da altre notizie di cronaca nera e "cronaca idiota" a volontà.
Anche TG nati con un'impronta alternativa a quelli dominanti hanno finito per omologarsi al ribasso. Anche Il TG di Mentana produce ormai la stessa sciocca, petulante, insopportabile eruzione di non-notizie che esce dai teleschermi ogni sera. Non ci sono fatti nè opinioni. C'è una melassa nella quale è vano cercare un serio dato di fatto, una cifra ragionata, un onesto resoconto di ciò che è davvero accaduto.
Tutto viene trasformato in teatrino, retroscena e gossip da una muta servile di gazzettieri che vivono in simbiosi malsana con i potenti, i semi-potenti e gli aspiranti potenti.
Provate a guardare una tv o a leggere un giornale di un qualunque paese civile per capire le ragioni del vostro malcontento.