Pino Arlacchi: "[...] Ho criticato aspramente la decisione europea e del Consiglio di stanziare 11 miliardi euro solo per un paio di anni a favore dell´Ucraina. Le casse dell´Unione non dispongono neppure di una minima parte dei 2 miliardi di regalo contenuti nel pacchetto. Non esiste inoltre alcuna seria garanzia di restituzione da parte di un Paese corrotto e sull'orlo della bancarotta. Non è stato chiesto infatti al governo ucraino alcun impegno preliminare sulla madre di tutte le riforme, e cioè la lotta contro la corruzione, e non si sono esplorate in anticipo le possibilità alternative di aiuto finanziario, quali la confisca dei fondi imboscati nelle banche europee dagli oligarchi ucraini. La notizia di questa sconsiderata esposizione finanziaria verso l´Ucraina suona come un insulto verso i paesi membri dell´Unione che si trovano in difficoltà economiche. Ricordiamo la Grecia, in particolare, che è stata quasi massacrata dalla inflessibilità della Troika circa le garanzie di restituzione di prestiti di importo anche più contenuto di quelli promessi all'Ucraina[...]" .