(AGI) - Bruxelles, 21 giu. 2010
La presenza militare europea in Afghanistan va slegata dalla presenza nel sottosuolo del Paese asiatico di importanti riserve minerarie. A chiedere al Parlamento europeo un'indicazione esplicita in questa direzione e' Pino Arlacchi, relatore per l'assemblea di Strasburgo sulla nuova strategia per l'Afghanistan. "L'Unione Europea deve chiarire che la presenza delle truppe di alcuni suoi paesi membri in Afghanistan non ha nulla a che vedere con le risorse naturali del paese", ha spiegato l'eurodeputato dell'IDV, "aggiungero' un paragrafo al mio rapporto, e chiedero' al Parlamento europeo di dichiarare il suo disinteresse verso lo sfruttamento imperialista delle risorse del sottosuolo afgano".
La scoperta di una riserva di metalli rari e', per Arlacchi, una "non notizia", riciclata dal Pentagono con l'obiettivo di "aggiungere una ulteriore motivazione alla permanenza a tempo indefinito delle truppe NATO e ISAF in quel paese.
Man mano che viene meno la credibilita' delle motivazioni di 9 anni addietro, occorre aggiungerne delle altre, e l'effetto e' quello di screditare sempre piu' l'intera operazione". "Che gli americani stiano pianificando qualcosa di analogo l'ho dedotto durante la mia recente missione a Herat", conclude Arlacchi, "dove ho appreso della prossima apertura in loco di un consolato USA con oltre cento addetti. Poiche' nella regione ci sono il petrolio e altre risorse, ecco spiegata la decisione apparentemente illogica di rafforzare la presenza USA in una zona relativamente sicura, e sotto controllo italiano".