Bruxelles, November 8th 2011
I have been asked by some of my colleagues to explain why I voted against the report on “Organized Crime in the EU”. I thought to answer with a letter in which I explain my reasons.
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31 October 2011
According to a United Nations report released on 10 October 2011, the use of torture on prisoners is ‘systematic’ in Afghanistan.
The UN report is the most comprehensive look at the Afghan detention system to date. It paints a devastating picture of abuses perpetrated during interrogations by Afghan intelligence and police officials, even though US and EU donors provide training and pay for nearly the entire budget of the Afghan ministries running the detention centres.
The report does not assess whether international officials knew of the abuses; but since it is difficult to believe that the foreign funds intended for the Afghanistan detention centres have been disbursed with total lack of control and oversight, such widespread use of torture raises serious questions about potential complicity or carelessness by international officials.
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31 October 2011
In the answer to question E–004539/2011 of 10 May 2011 (by Pino Arlacchi) about the protection of witnesses and judges in Kosovo, the Vice-President/High Representative stated: ‘EULEX has developed a highly professional witness security unit, able to offer protection to witnesses and where appropriate seek relocation out of Kosovo. Experience has shown that the mission is capable of handling high-level and sensitive cases involving protected witnesses’.
Agim Zogaj, a key witness in the war crimes trial against Fatmir Limaj, a top former commander of the Kosovo Liberation Army (now one of the most powerful politicians in the country), was found dead last week in the German city of Duisburg.
Fatmir Limaj has been under house arrest since last September, awaiting trial on charges of killing and torturing Serbian and Albanian prisoners during the Kosovo war. Mr Zogaj was under witness protection from the European Union Rule of Law Mission in Kosovo (EULEX).
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Dal meridione pressioni sull’Ue per rivedere il patto di stabilità
L'INDRO, 21 ott. 2011
di Enrico Parolisi
C’è un Sud che funziona, che si distingue non per i disagi ma per la gestione virtuosa dell’apparato burocratico statale. Quattordici cittadine che non avranno gli stessi problemi di Napoli e Bari, ma che nel loro piccolo sanno farsi valere. Chi è rimasto estasiato dalla paradisiaca atmosfera di alcune perle del Salernitano come Vietri e Amalfi lo sa, le insenature si presentano tanto belle quanto ben curate.
E c’è un Sud che si fa portavoce degli altri Comuni italiani, ed è quello che ha trovato in Luigi De Magistris il suo uomo forte. Il sindaco di Napoli ieri ha annunciato di voler organizzare un Forum di primi cittadini entro il prossimo mese nella città partenopea. Anche De Magistris guarda all’Europa e vuole portare all’ombra del Vesuvio anche alcuni amministratori europei (e di altri continenti). Già ieri, a Palazzo San Giacomo, è riuscito a radunare consiglieri comunali della vicina Roma e della lontanissima Venezia sotto la stessa bandiera e con le stesse richieste (abrogare gli articoli 4 e 5 della manovra di Ferragosto).
Il primo cittadino è tra i cinque migliori sindaci secondo la graduatoria del ’Sole 24 Ore’, mentre le realtà piccole o piccolissime della vicina Salerno, insieme, provano a fare sistema. Campagna, Giffoni, Agropoli, Atrani, Casalbuono, Cetara, Felitto, Giungano, Olivero Citra, Rutino, Sassano e Torchiara: tutti alla conferenza “Il Sud che funziona - promossa a Bruxelles da Pino Arlacchi, europarlamentare del Pd. E’ una prima selezione, empirica, dell’Arlacchi studioso prima che politico - Possiamo parlare di deficit di conoscenza. Se ci fosse una comunicazione migliore e un’informazione più accurata, questi Comuni sarebbero noti a tutti. Il fatto che abbia dovuto scoprirli io è di per sé un indicatore negativo. C’è uno stereotipo del Comune del Mezzogiorno per cui mafia, corruzione e malgoverno imperano dappertutto. Ci siamo adagiati su questo stereotipo e non ci siamo accorti delle realtà in crescita”. In futuro altre realtà saranno annesse al progetto. “Sono esempi di eccellenza amministrativa – continua Arlacchi – all’interno di una provincia mediamente superiore alla media nazionale, quella di Salerno”.
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Bruxelles, 19 ott. 2011
C’è un Sud virtuoso che si sente sempre più parte integrante dell’Europa, ma che chiede di superare gli ostacoli normativi e burocratici che tengono ancora troppo lontani gli enti locali dalle istituzioni comunitarie, e che ne rallentano lo sviluppo.
È il messaggio forte lanciato dalla conferenza-dibattito “Il Sud che funziona”, promossa dall’eurodeputato Pino Arlacchi e organizzata dal gruppo S&D a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo.
All’incontro hanno partecipato 14 sindaci e amministratori locali di altrettanti Comuni della Campania: Agropoli, Amalfi, Atrani, Campagna, Casalbuono, Cetara, Felitto, Giffoni Valle Piana, Giungano, Oliveto Citra, Rutino, Sassano, Torchiara, Vietri sul Mare.
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(ANSA) - CATANZARO, 16 set. 2011 - ''Sono sconcertato dal provvedimento di sospensione dei pagamenti dei fondi FESR e FSE alla Calabria. Invece di aiutare la regione a spendere piu' rapidamente i fondi europei, il Commissario Hahn ne rende piu' difficile l'utilizzo''. Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, eurodeputato calabrese del Pd.
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Interrogazione a Commissione europea su mancato invio aiuti
(ANSA) - Bruxelles, 14 set. 2011 - Non sono ancora arrivati i fondi Ue, Usa e paesi arabi ricchi, destinati a Egitto e Tunisia per sostenere la transizione democratica. E' questa le denuncia dell'eurodeputato del Pd, Pino Arlacchi, che per questo motivo ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea.
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Firenze, 11 sett. 2011, di Luca Galassi
“Sapere che esistono organizzazioni come quella di Gino Strada in Afghanistan è incoraggiante”. Esordisce così l’europarlamentare Pino Arlacchi, nel suo intervento al meeting nazionale di Emergency a Firenze. Arlacchi, professore di sociologia, tra i fondatori della Dia, ha diretto l’unità anti-droga delle Nazioni Unite dal ’97 al 2002. Il suo mandato è coinciso con il contrasto all’attività del narcotraffico, ripresa in Afghanistan nel 2000, dopo il bando dei talebani. Arlacchi ha parlato degli orrori della guerra citando l’esperienza della psichiatria militare.
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11 sett. 2011
di Pino Arlacchi
Colpisce la scarsa retorica dei commenti americani al decennale dell’11 settembre. E domina un po’ dovunque la voglia di uscire dalla sbornia di esagerazioni e di vuota magniloquenza che ci hanno annebbiato nelle settimane successive all’attentato. Nessuno parla più, a proposito di lotta al terrorismo, di scontro epocale o di terza o quarta guerra mondiale.
L’11 settembre non ha inaugurato una nuova era, basata sullo scontro di civiltà, e non ha rappresentato né una vittoria né una sconfitta del fondamentalismo islamico: Al Queda era già in declino, al pari dell’intera galassia del terrorismo internazionale, e da molti anni.
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ANSA- Bruxelles, 31 ago. 2011 - L'Unione europea dovrebbe stanziare 30 milioni di euro per aiutare l'Afghanistan a eliminare le coltivazioni di oppio e sostituirle con produzioni alternative. E' quanto ha chiesto oggi la commissione Esteri dell'Europarlamento, approvando all'unanimita' una proposta dal deputato del Pd Pino Arlacchi.
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