1 maggio 2012 - Metto a disposizione dei lettori di questo sito i documenti che riguardano una sgradevole vicenda di questi giorni, creata da un attacco che il commissario pro-tempore del Pd in Calabria ha rivolto alla mia persona e al mio lavoro nella regione. Ho risposto per le rime. I difensori del funzionario hanno criticato la durezza dei miei toni, ma hanno contemporaneamente confermato la sostanza dei miei argomenti. La politica attiva, purtroppo, non porta solo consensi, ma anche amarezze e fastidi di questo tenore.
Roma, 1 maggio 2012 - Ansa - Catanzaro - «Prendo atto che al di là della solidarietà d'ufficio a D'Attorre, le prese di posizione sul suo caso si limitano a criticare la durezza simmetrica dei miei toni, confermando la sostanza dei miei argomenti». Lo dichiara in una nota l’eurodeputato Pd Pino Arlacchi. «Il caso – prosegue Arlacchi – per quanto mi riguarda è chiuso. Resta solo l’amarezza per uno scontro che si poteva evitare agendo con maggiore riservatezza, equilibrio e senso di responsabilità».
«Lo sviluppo della Calabria non si promuove ostacolando chi si sforza di valorizzare le risorse della regione. Risparmiamo ai cittadini e ai militanti politici ulteriori esempi di cattiva politica», conclude Arlacchi.
Roma, 30 aprile 2012 - Ansa - Catanzaro – «La provocazione inviatami a mezzo stampa dal mini-commissario D’Attorre riflette soltanto le sue personali opinioni». Lo dichiara in una nota l’europarlamentare Pd Pino Arlacchi. «Né il gruppo dirigente nazionale, di cui mi onoro di far parte come responsabile per la sicurezza internazionale, né il partito calabrese hanno avallato le insolenze di D’Attorre (“Arlacchi scelga con chi stare”) nei confronti del mio lavoro al servizio dello sviluppo della Calabria. È inaudito – prosegue Arlacchi – che un piccolo funzionario, inviato per pochi mesi con il compito di preparare un Congresso, si permetta di insinuare dubbi sulla mia lealtà verso il partito, usando toni sprezzanti e falsi argomenti contro un parlamentare che ha sempre concordato il suo impegno con il Partito Democratico a tutti i livelli, dal locale al nazionale».
«Il progetto Magna Grecia – spiega l’eurodeputato – è stato da me ideato e promosso assieme ad un gruppo di Comuni prima delle ultime elezioni calabresi ed ha goduto del costante sostegno del gruppo Pd in Consiglio Regionale. È nato come un’iniziativa squisitamente bipartisan, approvata con una legge regionale votata all’unanimità, ed é guidato a titolo gratuito da un Presidente che non svolge funzioni di gestione, ma di indirizzo, promozione e raccolta fondi. Il “nodo da sciogliere” con il mandato europeo – aggiunge Arlacchi – esiste perciò solo nella testa di D’Attorre, il cui senso della misura trionfa poi nell’incredibile pretesa che un europarlamentare che lavora per far procedere un progetto strategico per lo sviluppo della regione, come quello di Gioia Tauro, debba chiedere il permesso a un uccelletto di passaggio nei cieli locali per poter organizzare una riunione di lavoro tra entità istituzionali nella sede del Parlamento europeo a Bruxelles», conclude Arlacchi.
Il Quotidiano della Calabria, 29 aprile 2012
Il Quotidiano della Calabria, 1 maggio 2012