18 giugno 2012
L'agroalimentare è il comparto nel quale si sono registrati i maggiori danni derivanti dagli eventi sismici che hanno interessato il Nord-Est dell'Italia nelle ultime settimane.
Ad essere maggiormente colpite sono state in particolare l'Emilia-Romagna e la Lombardia, una delle principali arterie del sistema agroalimentare italiano, che concentra quasi il 50 % dell'intero fatturato del settore per un valore complessivo che sfiora i 60 miliardi di euro sui 127 dell'insieme del comparto nazionale.
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18 giu. 2012
Il Marocco ha arbitrariamente deciso di ritirare la fiducia a Christopher Ross, inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite nel Sahara occidentale, cui spetta il difficile compito della ricerca di una soluzione giusta e duratura del conflitto che oppone la monarchia alawita al Fronte Polisario.
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26 marzo 2012
Dati ufficiali resi noti ultimamente hanno rivelato che, nonostante i recenti episodi di repressione violenta in Bahrein, nel corso degli ultimi mesi il governo britannico ha approvato la vendita di attrezzature militari a questo paese.
Nel febbraio 2011, in seguito alla rivelazione di discutibili operazioni di vendita di armi a Bahrein, Libia ed Egitto, il governo britannico annunciò una revisione della sua politica in materia di rilascio delle licenze di esportazione di armi. Nel marzo 2011, il Regno Unito dichiarò conseguentemente di aver revocato 122 licenze, di cui 44 riguardavano esportazioni di attrezzature militari in Bahrein.
Ciò nonostante, per quanto riguarda il Bahrein il Regno Unito riprese poco più tardi le sue esportazioni di armi. Nel giugno 2011 era tornato alla situazione precedente, ignorando il perpetuarsi nel paese di violenze sui civili e arresti di attivisti.
Secondo le più recenti statistiche disponibili, relative al terzo trimestre del 2011 e pubblicate sul sito web del Dipartimento del Regno Unito per il commercio, l'innovazione e le competenze (Department for Business, Innovation, and Skills), il Regno Unito ha concesso licenze per l'esportazione in Bahrein di attrezzature militari — tra cui silenziatori per armi da fuoco, congegni di mira, fucili, cannoni navali e tecnologia per l'artiglieria — per un valore di 1,3 milioni di sterline (GBP).
I criteri della posizione comune dell'UE sulle esportazioni di armi impongono agli Stati membri di rifiutare di rilasciare licenze qualora esista un «rischio evidente» che «la tecnologia o le attrezzature militari da esportare possano essere utilizzate a fini di repressione interna».
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2 maggio 2012
I flussi di trasporto marittimo costituiscono la principale modalità di spostamento di una gamma di prodotti di base in grado di prolungare e infiammare i conflitti, compromettere i processi di democratizzazione e persino favorire la proliferazione delle armi di distruzione di massa. Secondo uno studio pubblicato di recente dall'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (SIPRI), oltre il 60% delle imbarcazioni coinvolte in casi di sabotaggio delle sanzioni o di traffico illecito di droghe, armi e altro equipaggiamento militare appartiene a società di paesi membri dell'UE, della NATO o dell'OCSE. Questo commercio clandestino predilige il trasporto marittimo, anche in virtù della difficoltà di monitoraggio e regolamentazione delle aree di alto mare del pianeta. Nonostante l'evoluzione delle tecnologie di monitoraggio satellitare e navale, nessuna autorità è in grado di controllare in modo efficace un'area così vasta.
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17 febbraio 2012
Il Comitato di Basilea, a seguito della crisi finanziaria, ha adottato alcuni provvedimenti per innalzare i requisiti minimi e la qualità del capitale degli istituti di credito.
A livello europeo i nuovi accordi di Basilea troveranno una trasposizione normativa in un regolamento e in una direttiva dei quali la Commissione europea ha pubblicato le relative proposte nel luglio 2011.
Tali nuovi requisiti, se da un lato condurranno a un sistema finanziario capace di resistere maggiormente a future crisi finanziarie, dall'altro, comportando ingenti costi per il settore bancario, avranno un impatto sull'erogazione del credito e sul sostegno del sistema finanziario all'economia, con rischi reali di credit crunch verso le piccole e medie imprese (PMI), che in Italia rappresentano il 98 % del sistema produttivo.
Il Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha recentemente dichiarato che «i programmi di capitalizzazione delle banche non devono comportare sviluppi a detrimento delle attività economiche e non debbono tradursi in uno schiacciamento del credito».
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14 febbraio 2012
— A fronte dei fatti occorsi il 27 giugno 1980, quando un DC 9 della compagnia Itavia, in volo da Bologna a Palermo, è stato abbattuto in circostanze non pienamente accertate, causando la morte degli 81 passeggeri;
— considerato che le indagini svolte in questi anni dalla magistratura italiana hanno accertato la presenza di aerei e navi militari di Stati membri e di paesi terzi nell'area al momento dei fatti e che la cooperazione delle rispettive autorità giudiziarie è stata e resta un elemento essenziale per l'accertamento delle responsabilità di questa gravissima strage;
— visto che la cooperazione suddetta è stata in questi anni carente e caratterizzata da reticenze e omissis e che i familiari delle 81 vittime aspettano ancora che sia resa loro pienamente giustizia a 31 anni dai fatti;
— visto che ancora nel 2010 le autorità giudiziarie italiane che indagavano sulla strage di Ustica hanno rivolto richieste di rogatoria alle autorità di tre Stati membri (Francia, Germania e Belgio) e di due paesi terzi (Stati Uniti e Libia) che sono inevase e alcune delle quali non hanno neppure ricevuto risposta formale;
— visto l'articolo 4, paragrafo 3 TUE che vincola gli Stati membri al principio di cooperazione leale tra loro, ancor più alla luce dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e riguarda anche la cooperazione giudiziaria penale sia tra gli Stati membri sia tra l'Unione e paesi terzi;
— vista la convenzione di cooperazione giudiziaria in materia penale del 2000, che completa una convenzione del Consiglio d'Europa in materia, che tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettare;
— visto l'accordo di mutua assistenza giudiziaria tra UE e Stati Uniti, in vigore dal 2009;
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14 febbraio 2012
A fronte dei fatti occorsi il 27 giugno 1980, quando un DC 9 della compagnia Itavia, in volo da Bologna a Palermo, è stato abbattuto in circostanze non pienamente accertate, causando la morte degli 81 passeggeri;
— considerato che le indagini svolte in questi anni dalla magistratura italiana hanno accertato la presenza di aerei e navi militari di Stati membri e di paesi terzi nell'area al momento dei fatti e che la cooperazione delle rispettive autorità giudiziarie è stata e resta un elemento essenziale per l'accertamento delle responsabilità di questa gravissima strage;
— visto che la cooperazione suddetta è stata in questi anni carente e caratterizzata da reticenze e omissis e che i familiari delle 81 vittime aspettano ancora che sia resa loro pienamente giustizia a 31 anni dai fatti;
— visto che ancora nel 2010 le autorità giudiziarie italiane che indagavano sulla strage di Ustica hanno rivolto richieste di rogatoria alle autorità di tre Stati membri (Francia, Germania e Belgio) e di due paesi terzi (Stati Uniti e Libia) che sono inevase e alcune delle quali non hanno neppure ricevuto risposta formale;
— visto l'articolo 4, paragrafo 3 TUE che vincola gli Stati membri al principio di cooperazione leale tra loro, ancor più alla luce dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona e riguarda anche la cooperazione giudiziaria penale sia tra gli Stati membri sia tra l'Unione e paesi terzi;
— vista la convenzione di cooperazione giudiziaria in materia penale del 2000, che completa una convenzione del Consiglio d'Europa in materia, che tutti gli Stati membri sono tenuti a rispettare;
— visto l'accordo di mutua assistenza giudiziaria tra UE e Stati Uniti, in vigore dal 2009;
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2 aprile 2012
Nel dicembre 2010 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la relazione "Una nuova strategia per l'Afghanistan". La relazione definisce una strategia non militare e si concentra su quattro aree principali: aiuto e coordinamento internazionali, processo di pace, formazione delle forze di polizia ed eliminazione della coltivazione dell'oppio mediante il ricorso a uno sviluppo alternativo.
La relazione è il risultato di un intero anno di lavoro svolto dal relatore e da altri deputati interessati e contiene diverse richieste specifiche rivolte all'AR/VP, al Consiglio e alla Commissione. Nella relazione si chiede, tra l'altro, di istituire una banca dati UE centralizzata sui costi e l'impatto degli aiuti dell'UE in Afghanistan nonché di effettuare un'analisi approfondita, a cura di un'équipe indipendente, di tutte le azioni intraprese nel paese fino ad oggi dall'UE e da tutti gli Stati membri. Inoltre si esorta a intensificare la formazione delle forze di polizia e a modificare il mandato dell'EUPOL. Infine, ma non meno importante, il fatto che la relazione propone di istituire un piano di cinque anni per eliminare la produzione di oppio in Afghanistan, il quale dovrà essere organizzato e finanziato dall'UE e dalla Federazione russa.
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13 febbraio 2012
Nell'ambito delle proposte avanzate per un'importante riforma della politica comune della pesca dell'UE, la Commissione ha definito un approccio radicale alla gestione della pesca in Europa. I piani mirano a garantire la futura sopravvivenza sia del patrimonio ittico sia dei mezzi di sussistenza dei pescatori, ponendo fine al contempo allo sfruttamento eccessivo e al depauperamento del patrimonio ittico.
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13 febbraio 2012
In base all'ultima relazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la flotta peschereccia mondiale è attualmente di dimensioni 2,5 volte maggiori rispetto alle reali necessità. Tale eccesso di capacità è in ampia misura dovuto ai sussidi governativi, in particolare in Europa e in Asia. Oltre all'eccesso di capacità, molti metodi utilizzati per la pesca non sono sostenibili da altri punti di vista. Tali metodi esercitano un forte impatto negativo sul funzionamento di base degli ecosistemi marini.
Decenni di pesca globale incontrollata e caratterizzata dall'avidità, dalla corruzione, dalla cattiva gestione nonché dall'indifferenza dell'opinione pubblica sfociano nella progressiva distruzione del patrimonio ittico in tutti gli oceani. Circa l'80 % delle riserve ittiche mondiali è sovrasfruttato, impoverito o in uno stato di tracollo. A livello mondiale, circa il 90 % della popolazione di grandi pesci predatori è già scomparso.
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