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'Il Sud che funziona’ guarda all’Europa

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Dal meridione pressioni sull’Ue per rivedere il patto di stabilità

L'INDRO, 21 ott. 2011

di Enrico Parolisi

C’è un Sud che funziona, che si distingue non per i disagi ma per la gestione virtuosa dell’apparato burocratico statale. Quattordici cittadine che non avranno gli stessi problemi di Napoli e Bari, ma che nel loro piccolo sanno farsi valere. Chi è rimasto estasiato dalla paradisiaca atmosfera di alcune perle del Salernitano come Vietri e Amalfi lo sa, le insenature si presentano tanto belle quanto ben curate.

E c’è un Sud che si fa portavoce degli altri Comuni italiani, ed è quello che ha trovato in Luigi De Magistris il suo uomo forte. Il sindaco di Napoli ieri ha annunciato di voler organizzare un Forum di primi cittadini entro il prossimo mese nella città partenopea. Anche De Magistris guarda all’Europa e vuole portare all’ombra del Vesuvio anche alcuni amministratori europei (e di altri continenti). Già ieri, a Palazzo San Giacomo, è riuscito a radunare consiglieri comunali della vicina Roma e della lontanissima Venezia sotto la stessa bandiera e con le stesse richieste (abrogare gli articoli 4 e 5 della manovra di Ferragosto).

Il primo cittadino è tra i cinque migliori sindaci secondo la graduatoria del ’Sole 24 Ore’, mentre le realtà piccole o piccolissime della vicina Salerno, insieme, provano a fare sistema. Campagna, Giffoni, Agropoli, Atrani, Casalbuono, Cetara, Felitto, Giungano, Olivero Citra, Rutino, Sassano e Torchiara: tutti alla conferenza “Il Sud che funziona - promossa a Bruxelles da Pino Arlacchi, europarlamentare del Pd. E’ una prima selezione, empirica, dell’Arlacchi studioso prima che politico - Possiamo parlare di deficit di conoscenza. Se ci fosse una comunicazione migliore e un’informazione più accurata, questi Comuni sarebbero noti a tutti. Il fatto che abbia dovuto scoprirli io è di per sé un indicatore negativo. C’è uno stereotipo del Comune del Mezzogiorno per cui mafia, corruzione e malgoverno imperano dappertutto. Ci siamo adagiati su questo stereotipo e non ci siamo accorti delle realtà in crescita”. In futuro altre realtà saranno annesse al progetto. “Sono esempi di eccellenza amministrativa – continua Arlacchi – all’interno di una provincia mediamente superiore alla media nazionale, quella di Salerno”.

“Il nostro scopo è quello di cercare di estrarre dalle pratiche di buon governo di questi Comuni gli elementi che ne hanno decretato il successo. La cosa difficile è poi impiantare queste pratiche nelle altre realtà meridionali. La fetta di amministrazioni virtuose è sicuramente più ampia di quanto uno ci si aspetti, ma non maggioritaria. Tra dieci anni questo deve essere il Mezzogiorno: virtuoso. Non mancano risorse e aiuti esterni, e fa parte di un continente che destina molte risorse al Sud. Perché si parla ancora di Sud arretrato e di malgoverni? E’ inutile cercare soluzioni nuove e fantasiose. Vediamo cosa funziona e applichiamolo a tutti. Self-confidence è la parola chiave. Dobbiamo prendere fiducia di noi stessi”.

Per continuare ad essere eccellenze, però, i Comuni fanno richieste precise al Parlamento Europeo. Rivedere strumenti normativi definiti dallo stesso Arlacchi "farraginosi o addirittura illusori": patti di stabilità che legano le mani agli enti locali, accordi di reciprocità con le Regioni. Al vaglio anche l’ipotesi di destinare il 5% dei fondi comunitari stanziati direttamente ai comuni, aggirando il filtro regionale. E sul patto di stabilità come freno alla crescita è intervenuto stamattina anche il presidente della Provincia Luigi Cesaro, chiedendo “parziali deroghe per i progetti che attraggano turisti e rilancino l’economia”.

All’incontro ’Il Sud che funziona’ ha partecipato anche l’europarlamentare napoletano del Pd Andrea Cozzolino, che paragona i primi cittadini chiamati in causa al compianto sindaco ’pescatore’ di Pollica (non molto distante da Agropoli) Angelo Vassallo. “Al Sud – afferma Cozzolino – ci sono tanti Angelo Vassallo impegnati quotidianamente in prima linea a difendere il loro territorio dalle speculazioni e dalle illegalità e a valorizzarne le potenzialità attraverso progetti di sviluppo sostenibili”. Forte del successo dell’iniziativa ’Il Sud che funziona’, Andrea Cozzolino annuncia: “Da gennaio a Bruxelles organizzeremo la scuola di formazione per i giovani amministratori locali del Mezzogiorno, interessati ad avere un rapporto più stretto con l’Europa e ad assimilare pratiche e sistemi di gestione innovativi. Il nostro obiettivo, con il lavoro che stiamo facendo insieme a tutta la delegazione degli europarlamentari Pd del Sud, è far crescere il Mezzogiorno che funziona attraverso un nuovo modello di governance territoriale. In questi anni, al di là degli stereotipi e dei problemi che innegabilmente ci sono stati, abbiamo avuto un Sud fatto di tanti amministratori locali, piccoli Comuni, enti intermedi che ha saputo spendere, e anche bene, i fondi strutturali. Oggi, che le ristrettezze di spesa causate dal patto di Stabilità e le incertezze dei programmi nazionali e regionali rendono più difficile gli investimenti sui fondi europei, noi chiediamo e lavoriamo per creare modelli di gestione che consentano agli enti locali e ai Comuni di interloquire direttamente con le istituzioni comunitarie. Riformare le regole, semplificarle e avvicinare l’Europa alle realtà territoriali virtuose è la sfida che, come forze progressiste e socialiste, abbiamo davanti a noi nei prossimi"

 
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