Il Parlamento europeo ha approvato a grandissima maggioranza la mia Risoluzione sulle Raccomandazioni della Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione relative alla creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente.
«Si tratta di un grande traguardo per la sicurezza della regione e del mondo intero».
Pino Arlacchi (S&D ), in writing. − I strongly support this resolution because it reiterates its condemnation in the strongest possible terms of the increasing use of indiscriminate violence in Syria. In particularly we denounce the use of heavy artillery and shelling against populated areas, and horrific killings by the Syrian army, security forces and the Shabiha, as well as by various opposition forces. I also would like to denounce, as a matter of priority, the support given by various external actors and states to all parties to the conflict, with financial, logistical and tactical aid, including the supply of weapons, munitions and all other types of military equipment. We must bear in mind that any further militarisation of the conflict can only bring greater suffering to the Syrian people and the region as a whole.
Pino Arlacchi (S&D ). - Signor Presidente, negli ultimi otto anni la Romania è stata governata da un presidente autoritario che ha violato i diritti fondamentali, ha regolarmente attaccato il parlamento, il governo, il sistema giudiziario, i sindacati e tutti i media che si opponevano a lui.
Il regime di Basescu era basato su un sistema parallelo di potere personale. E’ la solita storia dell’ abuso de i servizi segreti, della polizia e dei pubblici ministeri per spiare i cittadini, intimidire gli oppositori politici e proteggere gli amici. Le mafie, la corruzione e le clientele erano strettamente associate a questo sistema di potere parallelo che alla fine è stato rovesciato dalla reazione popolare.
La Commissione Europea non ha mosso un dito contro tutti questi abusi.
Proposta di risoluzione: B7-0276/2012
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. –Signor Presidente, sostengo questa risoluzione poiché, sebbene alcuni ottimi emendamenti presentati dal mio Gruppo non siano stati approvati, è importante che il Parlamento prenda una posizione chiara su questa problematica fondamentale. È d’importanza cruciale che l'UE sia unita nel sostenere l'adozione e la messa in atto di questo Trattato a livello globale. Il Trattato sul Commercio delle Armi, che verrà negoziato nel 2012, dovrà includere condizioni chiare e vincolanti, compatibili con i più alti standard internazionali. Il commercio incontrollato delle armi rappresenta una seria minaccia per la pace e la stabilità, ma anche per la democrazia, lo stato di diritto e lo sviluppo sostenibile socio-economico. Gli Stati membri dell’UE sono responsabili di circa il 30% delle esportazioni e figurano tra i principali produttori ed esportatori di armi del mondo. Per queste ragioni, l’UE ha sia la responsabilità che l’interesse nel contribuire al controllo del commercio di armi a livello globale.
Il 12 giugno scorso a Strasburgo, i deputati hanno interrogato l'Alto rappresentante agli Affari esteri Catherine Ashton sui risultati della nuova Strategia dell'UE in Afghanistan. Pubblico per i lettori del sito, il mio intervento nel corso della discussione.
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. –Signor Presidente, supporto questa risoluzione poiché è necessario condannare il colpo di stato in Guinea-Bissau e chiedere un immediato ripristino dell’ordine costituzionale. Sono inaccettabili gli arresti arbitrari e la persecuzione degli attivisti e dei politici in protesta contro il governo. Vorrei sottolineare inoltre che la crisi politica sta allontanando l’attenzione dalle necessità della popolazione, accelerando il processo verso una crisi umanitaria. Bisogna tenere bene a mente che l’economia della Guinea-Bissau è una delle più povere del territorio, con un aiuto internazionale che consiste nell’80% del budget del Paese.
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. – Egregio Signor Presidente, supporto questa risoluzione poiché l’aumento della tensione tra Sudan e Sud Sudan ha recentemente portato i due paesi sull’orlo di un conflitto, ed è importante condannare tutti gli atti di violenza commessi contro i civili. Purtroppo, decenni di sfiducia reciproca hanno impedito a entrambe le parti di compiere un gesto che potesse raffreddare la tensione, portando a serie negoziazioni.
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. –Signor Presidente, ho votato a favore di questa risoluzione poiché ritengo che questo accordo potrebbe rappresentare un’eccellente opportunità, non solo per aumentare il benessere e consolidare la crescita della Colombia e del Perù, ma anche per fornire un sostegno per le riforme e un veicolo per l’integrazione di entrambi i paesi all’interno dell’economia mondiale. Allo stesso tempo, come chiesto all’interno di questa risoluzione, non vi è alcun dubbio che l’UE debba contribuire attivamente allo sviluppo delle misure di sostegno e delle clausole concordate, rafforzando gli obblighi di tutte le parti in accordo. Dal mio punto di vista è importante, inoltre, sottolineare il ruolo del Parlamento Europeo che dovrebbe continuare a seguire da vicino l’attuazione dell’accordo.
Relazione: José Ignacio Salafranca Sànchez-Neyra (A7-0174/2012)
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. –Signor Presidente, ho votato a favore di questa risoluzione poiché ritengo di fondamentale importanza la necessità di rafforzare la visibilità e la coerenza della Politica dei Diritti Umani dell’UE. Il Parlamento Europeo ha chiesto ripetutamente la nomina di un Rappresentante Speciale dei Diritti Umani per l’UE. Credo che a questo Rappresentante andrebbe garantito un mandato forte, indipendente e flessibile in modo da poter agire rapidamente ed efficacemente. Egli dovrebbe inoltre prendere parte ad altre problematiche, dando così un contributo ad un’azione più coerente nell’ambito delle politiche esterne dell’UE. È fondamentale, inoltre, che durante il suo mandato, il Rappresentante possa cooperare con i rappresentati della società civile e con le organizzazioni internazionali nell’ambito della protezione dei diritti umani e della democrazia.
Pino Arlacchi (S&D), per iscritto. –Signor Presidente, la Missione di Osservazione Elettorale dell’Unione Europea nella Repubblica Democratica del Congo è giunta alla conclusione che il processo elettorale è stato caratterizzato da numerosi casi di irregolarità. Con questa Risoluzione, quindi, vogliamo evidenziare quanto sia importante che l’Unione Europea e la Comunità Internazionale supportino la Repubblica Democratica del Congo nei suoi sforzi per sostenere la democrazia e aiutare le organizzazioni non governative congolesi a rendere più consapevoli gli elettori. Vorrei inoltre sottolineare che l’impunità per gli abusi dei diritti umani, assieme alla disoccupazione e alla povertà in aumento tra la popolazione, rappresentano gli altri fattori principali che vanno a minare la stabilità politica della Repubblica Democratica del Congo, creando un clima di insicurezza.
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Non sono una persona complicata. La mia vita pubblica ruota intorno a due cose: il tentativo di capire ciò che mi circonda, da sociologo, e il tentativo di costruire un mondo più decente, da intellettuale e militante politico.
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